Viaggiare nel tempo è ancora impossibile…ma niente ci vieta di immaginare il futuro. Come sarà il mondo nel 2030? Quali cambiamenti ci aspettano? BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], in collaborazione con Eumetra MR, lo ha chiesto ai giovani tra i 15 e i 30 anni con la ricerca Next Gen 2030. Ne emerge una visione ottimista – oltre due intervistati su tre (73%) sono convinti che si vivrà meglio rispetto ad oggi – con un profondo senso di “umanesimo”. È certo che la tecnologia farà ulteriori balzi in avanti andando a trasformare tutti gli aspetti delle nostre vite, ma i giovani sognano una società tech che sia più a “misura d’uomo”.
I giovani immaginano un 2030 in cui le nuove tecnologie rivoluzioneranno il mondo del lavoro, con pc intelligenti, assistenti vocali e sistemi di monitoraggio della salute e del benessere del lavoratore (32%) e dove lo smartworking sarà per il 52% alternato con la presenza in ufficio, se non addirittura preponderante (34%). La digitalizzazione porterà anche a una riduzione dell’orario di lavoro, che per tanti intervistati (44%) diventerà di 5 ore al giorno. Ma in tutto questo mondo tech, i ragazzi sono convinti che vivremo in una società in cui le discriminazioni di genere saranno pressoché superate (35%), l’aspetto fisico non sarà più fondamentale nelle relazioni sociali (32%) e avere una donna alla Presidenza della Repubblica o del Consiglio (26%) sarà la normalità.
La ricerca di BNP Paribas Cardif ha sottolineato anche l’importanza dell’efficienza delle strutture ospedaliere, emersa durante l’emergenza Covid, e nel 2030 i giovani immaginano ospedali dotati di sale operatorie intelligenti con assistenti virtuali e tecnologie integrate (31%), ma non solo. Il cambiamento atteso riguarda tutto il mondo della sanità, che nella visione delle nuove generazioni, riuscirà a riconvertire lo sforzo per lo studio dei vaccini per combattere anche altre malattie (46%). Quando si parla di scuola, invece, ben la metà degli intervistati (51%) crede che cambieranno le materie studiate, in un modello che prevede alcuni giorni in DAD (36%) e altri in presenza, ma in strutture in stile campus/college americano (29%). Anche qui torna il leitmotiv dell’intelligenza artificiale, che per il 62% rappresenterà il corso universitario del futuro.
Un mondo nuovo, però, porta con sé nuove minacce. Ma quali sono i rischi del futuro per la Next Gen? Al primo posto non potevano non esserci i rischi cyber (43%), come il furto dell’identità digitale, seguiti dai danni provocati dal malfunzionamento della guida autonoma (32%) e da nuove pandemie (27%). Immaginano, quindi, uno scenario assicurativo dove ai rischi emergenti corrisponderanno forme di protezione innovative, personalizzabili in base allo stile di vita (30%), sempre più integrate con la tecnologia (28%), digitali e attivabili in pochi secondi (24%). A cambiare sarà anche il rapporto con le compagnie, con un terzo che crede che si gestirà tutto online (33%), ma sempre con la possibilità su richiesta di incontrare un consulente direttamente a casa.
Per i giovani, un’evoluzione in positivo della società sembra, quindi, essere quasi inevitabile, con un impatto anche sull’organizzazione delle città, che diventeranno più a misura d’uomo, soprattutto della popolazione con esigenze specifiche come mamme, anziani, disabili (33%), e sulla mobilità, con un’intelligenza artificiale che gestirà il traffico anche tramite semafori intelligenti (24%). Lo stesso ottimismo non si riscontra sempre per l’ambiente. Se da una parte molti immaginano la scoperta di nuove tecniche per riciclare e riutilizzare i prodotti (41%), non mancano, dall’altra, i pessimisti che prevedono un peggioramento del riscaldamento globale e dell’inquinamento (31%).
La digitalizzazione già avviata nell’universo dei pagamenti compirà poi un ulteriore passo verso l’economia cashless, con il 51% che crede in operazioni che avverranno quasi sempre senza contanti. Secondo i giovani, l’e-commerce diventerà la modalità d’acquisto dominante (il 40% crede che si comprerà tutto o quasi sul web) ma anche l’esperienza fisica potrebbe migliorare grazie a negozi senza casse (24%) o alla vendita a domicilio/in ufficio su appuntamento (24%).
Passiamo al mondo dei social, dell’intrattenimento e della casa. Come sarà nel 2030? Secondo quasi un terzo dei giovani intervistati (32%) i social attuali non esisteranno più e saranno sostituiti da altri, ed è ancora più avveniristica la visione di chi crede che ognuno avrà il suo social, impostato come desidera, da condividere con gli amici (23%). In casa si immaginano, inoltre, tv più grandi, più sottili da stendere e srotolare sul muro (36%), con il cinema che lascerà il passo alla tv on demand (35%). Ma c’è di più. Secondo i ragazzi le nostre abitazioni diventeranno tecnologiche, grazie alla domotica, presente in tutte le case (43%), salubri, con sistemi di purificazione dell’aria e di riduzione del rumore (37%) e sostenibili, alimentate esclusivamente da energie rinnovabili (36%).
Al fine di creare un legame emozionale con i giovani a cui l’indagine è rivolta, BNP Paribas Cardif ha scelto di raccontare i risultati anche attraverso un video, strumento che più si avvicina al loro linguaggio, con uno storytelling fresco e con protagonisti tre ragazzi appartenenti alla Next Gen. Il video, realizzato da Brandstories in collaborazione con Italiaonline, è improntato su una logica di gaming dove i tre giovani, riuniti attorno a un touch table si divertono a “toccare il futuro” con mano, provando a indovinare come sarà il mondo nel 2030. Il video è disponibile a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=0LMWuGTf4mE
[1] Classifica Ania 2020
Sviluppare investimenti a impatto positivo e coinvolgere le persone nella tutela dell’ambiente e nella cura dell’identità, della storia e dei valori del nostro territorio. È questo il principio che ha dato vita alla partnership tra BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], e il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
I veri protagonisti di quest’iniziativa sono i clienti che sottoscriveranno le Linee Protette ESG di BNP Paribas Cardif, coniugando sostenibilità e protezione, ai quali verrà data la possibilità di ottenere gratuitamente la tessera FAI per un anno, in considerazione della loro sensibilità e condivisione verso le tematiche di responsabilità sociale, salvaguardia dell’ambiente, diventando così parte attiva nella tutela del nostro patrimonio naturale e artistico. La sostenibilità è, infatti, un valore centrale e trasversale che BNP Paribas Cardif vuole promuovere anche nell’accezione più ampia di empowerment di ciascuna persona.
Dal 1975 il FAI si dedica alla cura, alla promozione e alla tutela delle ricchezze artistiche e ambientali del nostro Paese, e lo fa credendo sempre che non basti solo occuparsi dei luoghi, ma anche di come le persone li vivono. Con questa iniziativa BNP Paribas Cardif vuole donare ai propri clienti anche la possibilità di vivere giornate all’insegna della natura e della cultura nei tanti tesori disseminati sul territorio italiano, a volte poco conosciuti, che meritano una riscoperta.
Il sostegno al FAI si inserisce nella cornice delle azioni e degli impegni di responsabilità sociale intraprese da BNP Paribas Cardif sulle tematiche ESG. In particolare, nella propria strategia di investimento, la Compagnia si impegna a:
- sviluppare investimenti a impatto positivo con riguardo alla selezione degli attivi finanziari che compongono le Gestioni Separate. Promuovere, inoltre, gli investimenti a impatto positivo nella nostra gamma di “Unit-Linked”;
- agire contro il riscaldamento climatico, tenendo in considerazione la dimensione delle emissioni di carbonio degli attivi finanziari nel quadro dei processi d’investimento delle Gestioni Separate;
- consolidare l’analisi ESG e la politica d’impegno degli azionisti nell’ambito delle strategie e dei processi d’investimento.
Nel settembre 2021 BNP Paribas Cardif ha aderito alla Net-Zero Asset Owner Alliance e, più recentemente, ha rafforzato il suo impegno per combattere il cambiamento climatico aderendo all’iniziativa Climate Action 100+.
1 Classifica ANIA 2020
Per effetto dell’operazione di fusione ai Contraenti del fondo incorporato sono state assegnate quote del fondo incorporante in base al rapporto di concambio, rappresentato dal rapporto tra il valore unitario della quota del fondo incorporato e quello del fondo incorporante, applicato al numero di quote in loro possesso. Di seguito il rapporto di concambio (per semplicità si riportano i valori arrotondati al quarto decimale) utilizzato per l’operazione di fusione.
Fondo Incorporato | Valore Quota 15/10/2021 | Fondo Incorporante | Valore Quota 15/10/2021 | Concambio |
EASY LIFE 2 | 147,069 | EASY LIFE 1 | 134,563 | 1,09294 |
C’è una sola leva capace di alimentare il progresso e migliorare la qualità della vita delle persone: l’innovazione. In ambito assicurativo, innovazione vuol dire non solo trovare nuove modalità per proteggere ciò che ci è più caro ma anche essere in grado di soddisfare una nuova domanda, che in un mondo dominato dalla trasformazione digitale non può essere ignorata, di soluzioni di semplice comprensione e utilizzo, più accessibili e alla portata di tutti, più inclusive e sottoscrivibili da più target di clienti.
E l’Italia negli ultimi anni si è distinta per una forte crescita di start-up, pmi innovative e giovani innovatori: lo dicono i dati elaborati da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], in occasione dell’ottava edizione di Open-F@b Call4Ideas 2021, promossa in collaborazione con InsuranceUp.it – Gruppo Digital 360 –, dedicata al tema “L’Assicurazione + Accessibile”. Fino al 26 settembre, start-up, scale-up, giovani studenti e imprese innovative con sede in Italia avranno la possibilità di iscriversi al contest e proporre le proprie idee. Dopo una prima selezione online da parte di un Comitato costituito da executive del Gruppo BNP Paribas e di
BNP Paribas Cardif in Italia, da professionisti universitari nell’ambito delle tecnologie digitali e da esperti, le start-up selezionate presenteranno le loro proposte in una digital battle che si terrà a ottobre 2021. Le dieci start-up finaliste saranno poi protagoniste dell’evento conclusivo di novembre. I vincitori verranno affiancati dal team R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione del loro progetto, tenendo in considerazione le esigenze del mercato e della Compagnia.
Ma quante sono le start-up innovative presenti in Italia? [2] Ad agosto ammontano a 13.962, in aumento del +17,3% da inizio anno. Il 78,3% di queste giovani aziende fornisce servizi alle imprese (dalla produzione di software alla consulenza finanziaria e all’attività di ricerca e sviluppo), mentre il 16,4% opera nel manifatturiero. Le start-up a prevalenza femminile – ovvero in cui le quote e le cariche amministrative sono detenute in maggioranza da donne – rappresentano il 12,4% sul totale nazionale, mentre quelle a prevalenza giovanile (under 35) sono il 17,6%. E a livello di distribuzione geografica? La Lombardia, che ospita 3.753 start-up, pari al 26,9% del totale si conferma il territorio più fertile, seguita dal Lazio (1629, 11,7%), dalla Campania (1.236, 8,9%), dal Veneto (1.112, 8%) e dall’Emilia Romagna (1.091, 7,8%). Milano, con le sue 2.639 start-up (18,9% del totale), si conferma la “capitale” delle start-up, seguita da Roma (1.453, 10,4%), Napoli (619, 4,4%), Torino (504, 3,6%) e Bologna (363, 2,6%).
Le proposte di partecipazione dovranno essere inviate entro il 26 settembre 2021 tramite il form di registrazione al link: https://www.call4ideas.insuranceup.it/
Il video di presentazione è disponibile sul canale youtube di BNP Paribas Cardif al link: https://youtu.be/k2idd7AJPdY
Open-F@b Call4Ideas – Il Progetto
Open-F@b Call4Ideas è un progetto di Open Innovation lanciato per la prima volta nel 2014 da BNP Paribas Cardif in collaborazione con InsuranceUp.it, primo sito di informazione italiano dedicato all’innovazione, alle start-up e alle nuove tecnologie nel settore assicurativo, parte di NetworkDigital360 (Gruppo Digital360). Dopo aver trattato nelle scorse edizioni temi come la Customer Acquisition, l’Internet of Things e i Big Data, la Customer Experience e la Preventive Insurance, l’Innovazione a impatto sociale positivo, la Human Data Science e il Next Normal, il 2021 sarà dedicato alla ricerca delle soluzioni più innovative per rendere “L’Assicurazione + Accessibile”. Nelle sette edizioni passate Open-F@b Call4Ideas ha ottenuto un grande successo: sono state proposte circa 500 candidature – molte provenienti dall’estero – selezionate circa 80 idee innovative, che hanno portato a diverse collaborazioni e alla realizzazione di almeno un progetto l’anno, e investiti circa un milione di euro in totale. Un risultato che rispecchia l’impegno di BNP Paribas Cardif nel ricercare un’innovazione che metta al centro la persona e che restituisca valore reale all’intera comunità, dai clienti ai dipendenti fino agli altri stakeholder. Un’innovazione fondata sull’inclusione, sulla condivisione, sulla concretezza e sulla contaminazione dei saperi, in grado di rivoluzionare anche il modo di fare assicurazione.
I progetti finalisti dell’edizione 2021 saranno introdotti a C. Entrepreneurs Fund, il fondo venture capital di
BNP Paribas Cardif con Cathay Innovation, che ha l’obiettivo di accelerare l’innovazione della Compagnia attraverso investimenti in start-up early stage, e inclusi nella piattaforma SCOOP impiegata nell’ecosistema di Open Innovation di BNP Paribas per condividere, gestire e promuovere la cooperazione con le start-up. Tra le novità di quest’anno anche la possibilità per due membri di ogni team vincente di presentare il progetto e confrontarsi con altre start up ospitate a BivwAk! l’incubatore interno del Gruppo BNP Paribas con sede a Parigi. Quest’anno, inoltre, grazie alla partnership con PNICube – associazione con 50 associate tra Università e incubatori accademici che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane, nata con l’obiettivo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza di provenienza universitaria – la call sarà estesa anche ai più giovani in maniera più capillare sul territorio. PNICube parteciperà alla selezione di alcune startup protagoniste della digital battle e sarà presente con un membro nella giuria della finale.
[1] Classifica Ania 2020
[2] I dati elaborati sulla base di InfoCamere-Registro delle Imprese e presenti nella sezione dedicata alle start-up innovative sono aggiornati al 23 agosto 2021
Un mondo nuovo richiede nuove forme di protezione. Nell’era dell’immediatezza, in cui il cambiamento è costante e imprevedibile, il settore assicurativo si trova davanti a una sfida complessa: adattarsi alle nuove esigenze e offrire ai clienti soluzioni di protezione sempre più semplici da comprendere e utilizzare, personalizzate nelle coperture e nei rimborsi, inclusive. “L’Assicurazione + Accessibile” è, quindi, il tema che BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], ha scelto per l’ottava edizione di Open-F@b Call4Ideas 2021, promossa in collaborazione con InsuranceUp.it, primo sito di informazione italiano dedicato all’innovazione, alle start-up e alle nuove tecnologie nel settore assicurativo, parte di NetworkDigital360 (Gruppo Digital360).
Obiettivo del contest è premiare le soluzioni in grado di veicolare una comunicazione semplificata, un’esperienza fluida, migliorare la velocità di risposta al mercato in termini di offerta, proposizione e gestione delle attività assicurative per raggiungere una platea più ampia di clienti e stakeholders. Inoltre, in ottica di valorizzazione del territorio e per rafforzare il tessuto innovativo del paese a favore della ripresa, la call di quest’anno si propone di collegare le start-up con sede in Italia con gli ecosistemi internazionali di cui la Compagnia è partner.
Fino al 26 settembre, start-up, scale-up, giovani studenti e imprese innovative avranno la possibilità di iscriversi a Open-F@b Call4Ideas e proporre le proprie idee. Dopo una prima selezione online da parte di un Comitato costituito da executive del Gruppo BNP Paribas e di BNP Paribas Cardif in Italia, da professionisti universitari nell’ambito delle tecnologie digitali e da esperti, le start-up selezionate presenteranno le loro proposte in una digital battle che si terrà a ottobre 2021. Le dieci start-up finaliste saranno poi protagoniste dell’evento conclusivo di novembre.
I vincitori verranno affiancati dal team R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione del loro progetto, tenendo in considerazione le esigenze del mercato e della Compagnia. Inoltre, tutti i progetti finalisti saranno introdotti a C. Entrepreneurs Fund, il fondo venture capital di BNP Paribas Cardif con Cathay Innovation, che ha l’obiettivo di accelerare l’innovazione della Compagnia attraverso investimenti in start-up early stage, e inclusi nella piattaforma SCOOP impiegata nell’ecosistema di Open Innovation di BNP Paribas per condividere, gestire e promuovere la cooperazione con le start-up. Tra le novità di quest’anno anche la possibilità per due membri di ogni team vincente di presentare il progetto e confrontarsi con altre start up ospitate a BivwAk! l’incubatore interno del Gruppo BNP Paribas con sede a Parigi.
Ma c’è di più. Open-F@b Call4Ideas ha un nuovo partner: PNICube, l’associazione – con 50 associate tra Università e incubatori accademici – che riunisce gli incubatori e le business plan competition accademiche italiane, nata con l’obiettivo di stimolare la nascita e accompagnare al mercato nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza di provenienza universitaria. Grazie a questa collaborazione, BNP Paribas Cardif potrà estendere la call anche ai più giovani in maniera più capillare sul territorio, mentre PNICube parteciperà alla selezione di alcune startup protagoniste della digital battle e sarà presente con un membro nella giuria della finale.
Le proposte di partecipazione dovranno essere inviate entro il 26 settembre 2021 tramite il form di registrazione al link: https://www.call4ideas.insuranceup.it/
Il video di presentazione è disponibile sul canale youtube di BNP Paribas Cardif al link: https://youtu.be/k2idd7AJPdY
Open-F@b Call4Ideas – Il Progetto
Open-F@b Call4Ideas è un progetto di Open Innovation lanciato per la prima volta nel 2014 da BNP Paribas Cardif in collaborazione con InsuranceUp.it. Dopo aver trattato nelle scorse edizioni temi come la Customer Acquisition, l’Internet of Things e i Big Data, la Customer Experience e la Preventive Insurance, l’Innovazione a impatto sociale positivo, la Human Data Science e il Next Normal, il 2021 sarà dedicato alla ricerca delle soluzioni più innovative per rendere “L’Assicurazione + Accessibile”. Nelle sette edizioni passate Open-F@b Call4Ideas ha ottenuto un grande successo: sono state proposte circa 500 candidature – molte provenienti dall’estero – selezionate circa 80 idee innovative, che hanno portato a diverse collaborazioni e alla realizzazione di almeno un progetto l’anno, e investiti circa un milione di euro in totale. Un risultato che rispecchia l’impegno di BNP Paribas Cardif nel ricercare un’innovazione che metta al centro la persona e che restituisca valore reale all’intera comunità, dai clienti ai dipendenti fino agli altri stakeholder. Un’innovazione fondata sull’inclusione, sulla condivisione, sulla concretezza e sulla contaminazione dei saperi, in grado di rivoluzionare anche il modo di fare assicurazione.
[1] Classifica ANIA 2020
In linea con quanto previsto dal Regolamento, Cardif Vita S.p.A. ha aggiornato la propria informativa in materia di sostenibilità integrandola in riferimento alle modalità adottate dalla Compagnia nella valutazione dei principali effetti negativi.
Informativa in materia di sostenibilità di Cardif Vita ai sensi del Reg. UE 2019/2088
In un’Italia più sedentaria, in cui, secondo le ultime stime dell’Istituto Superiore di Sanità, 4 persone su 10 combattono con la bilancia, e solo 1 su 10 consuma la corretta quantità di frutta e verdura, occorrono idee innovative in grado di generare il cambiamento anche in tema di benessere. E se queste riescono anche a coniugare i valori della prevenzione e della sostenibilità, a favore della salute e con un sguardo all’impatto sociale positivo, la svolta può essere radicale. È con questo obiettivo che BNP Paribas Cardif, da sempre in prima linea sul tema della salute, ha deciso di coinvolgere i propri collaboratori nella prima BNP Paribas Cardif Health Challenge, la sfida digitale attivata grazie alla collaborazione con Healthy Virtuoso, vincitrice di Open-F@b Call4Ideas 2019. Un’iniziativa che fa leva sullo spirito competitivo per produrre effetti positivi per i collaboratori e per l’intera comunità grazie ad un meccanismo innovativo e originale.
La BNP Paribas Cardif Health Challenge 2021 è una competizione digitale della durata di due mesi che premia un corretto e sano stile di vita. Partecipando alla sfida tramite l’app Healthy Virtuoso, ogni dipendente guadagna dei crediti grazie alle attività salutari svolte ogni giorno: dai passi effettuati fino allo sport, dal riposo notturno alla meditazione e tanto altro. Tutti i collaboratori possono scegliere di far parte di uno dei 6 team (Milano, New York, Sidney, Buenos Aires, Città del Capo, Singapore) con il quale raggiungere gli obiettivi prefissati e sfidare i colleghi. Grazie all’integrazione con le App Salute e Fitness si possono inoltre monitorare i propri progressi. Sulla base dei crediti guadagnati da ogni collaboratore viene stilata la classifica della BNP Paribas Cardif Health Challenge con i collaboratori più virtuosi.
Ma a beneficiare dell’iniziativa non saranno solo i partecipanti. Al raggiungimento di traguardi predefiniti, dati dalla sommatoria delle attività effettuate da tutti i collaboratori iscritti e tramutate in passi totali, BNP Paribas Cardif effettuerà delle donazioni all’associazione PlayMore! per garantire l’accesso a corsi e fornire attrezzature sportive a persone con disabilità o con altre situazioni di difficoltà. Inoltre, per ogni partecipante che si iscrive Healthy Virtuoso pianterà un albero in giro per il mondo, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nel pianeta.
In un periodo storico in cui, tra restrizioni e smart working, sono diminuite le opportunità sia di team building che di movimento, la BNP Paribas Cardif Health Challenge è quindi un modo innovativo e divertente per rafforzare lo spirito di squadra, migliorare il proprio benessere e generare valore per la società e l’ambiente che ci circonda. Un’idea, quella di Healthy Virtuoso di remunerare chi si impegna in challenge personali o di gruppo, in cui la Compagnia ha creduto da subito: nel 2019 gli esperti di BNP Paribas Cardif avevano premiato la start-up all’interno del contest Open-F@b Call4Ideas, per aver saputo interpretare al meglio il concetto di Human Data Science, l’analisi dei dati e la tecnologia avanzata al servizio della persona.
L’iniziativa consolida ulteriormente l’impegno di BNP Paribas Cardif in materia di salute, che considera un valore sociale, anche nei confronti dei clienti. Oltre alle molte iniziative lanciate durante l’emergenza con focus sul Covid-19, la Compagnia ha recentemente rinnovato la sua strategia sulla salute con un “New Health journey”, che si è concretizzato con numerose iniziative sui prodotti tra cui: servizi di assistenza medica a domicilio, nuovi strumenti di Digital Care, scontistiche e promozioni, sostegno alla ricerca Telethon attraverso borse di studio, servizi ad hoc come “Assistenza Vaccini Covid-19”.
Milano, 21 maggio 2021 – Si è svolto oggi il Pitch Day della terza edizione di MIA – MIA Miss In Action, il programma di accelerazione dedicato alle donne, promosso da Digital Magics e dal Gruppo BNP Paribas in Italia con l’obiettivo di supportare, anno dopo anno, l’avvio e lo sviluppo dell’impresa al femminile. Tra le 12 startup, PMI e team di studentesse finaliste che hanno presentato le loro idee innovative, scelte tra le oltre 90 candidature alla Call for Innovation lanciata il 29 marzo 2021, una commissione composta da Manager di Digital Magics, del Gruppo BNP Paribas in Italia e di CRIF e una Giuria di Esperte ha selezionato le 4 vincitrici: BlowDevice, Genuino.Zero, SMACE, Thesis 4u.
BLOWDEVICE: la società produce e commercializza la tecnologia BlowDevice®, un’innovazione unica a livello mondiale che consente e controlla lo scambio gassoso del packaging dei prodotti ortofrutticoli, superando gli attuali limiti di permeabilità ai gas dei materiali per il confezionamento. Il dispositivo, brevettato a livello europeo e riconosciuto “key innovation” dalla Commissione UE, aumenta la vita post-raccolta e riduce le perdite per deterioramento. BlowDevice® contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale ed economica della produzione ortofrutticola e crea le condizioni per realizzare nuove opportunità di mercato.
GENUINO.ZERO: propone un nuovo modello distributivo per i prodotti locali di filiera corta: grazie alla tecnologia ed all’integrazione tra web&digital, accorcia le distanze tra campagna e città rendendo i prodotti alimentari locali ed artigianali facilmente accessibili ai consumatori urbani. Attraverso la piattaforma l’esperienza di acquisto è semplice e rapida e la spesa di filiera genuina arriva direttamente a casa.
SMACE (Smart Work in a Smart Place): è il servizio che favorisce il ritrovamento dell’equilibrio vita-lavoro permettendo alle aziende e agli smartworkers di lavorare soggiornando nelle più belle località d’Italia. Selezioniamo le migliori strutture ricettive per garantire l’ottimale svolgimento dell’attività lavorativa da remoto e l’esperienza di trovarsi in un luogo piacevole.
THESIS 4U: oggi la tesi diventa un driver di inserimento in azienda. Thesis 4u mette in collegamento aziende e università nell’ambito di temi di ricerca e innovazione. L’obiettivo è permettere alle aziende di scoprire nuovi giovani talenti mettendoli alla prova con un progetto di tesi e offrire la possibilità a tutti gli studenti di scrivere una tesi in azienda.
Le vincitrici intraprenderanno ora un percorso di coaching e mentorship di tre mesi organizzato da Digital Magics che le accompagnerà nella loro crescita e le aiuterà a perfezionare il loro business model, sostenendole da un’idea “early stage” a un progetto di “go to market”.
Le altre finaliste sono: Andronica, APPCYCLED, BBrand-Etnobiz, Fler, FOOTBOOKING.CLUB, TA-DAAN, WHATaECO, YOISHO RENT.
Questa edizione di MIA – MIA Miss In Action ha ottenuto un grande successo, con oltre 180 startup registrate e più di 90 progetti valutati che riguardano i settori più promettenti dell’innovazione: Education, Digital Learning, New ways of Working, Fitness, Foodtech, Sustainability, Smart Home, Smart City, Smart Mobility, CSR, Health, Welfare, Well-being, Beauty, Fashion, Design, Insurtech, Digital Training, Proptech, Digital Marketing, Retail, Travel, New Space, Leisure&Entertainment.
Digital Magics e BNP Paribas Italia sono state affiancate quest’anno da CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information. Inoltre, il Comune di Milano ha sostenuto questa nuova edizione di MIA-Miss In Action rinnovando il proprio patrocinio, a cui si è aggiunto quello di alcune importanti realtà come Assolombarda, associazione delle imprese che operano nella città Metropolitana di Milano e nelle provincie di Lodi, Monza e Brianza, Pavia e Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo, e il supporto di AICEO, l’Associazione Italiana dei CEO.
Al Pitch Day hanno partecipato Isabella Fumagalli – CEO di BNP Paribas Cardif e Coordinatore BNP Paribas IFS per l’Italia -, Layla Pavone – Chief Innovation & Marketing & Communication Officer di Digital Magics-, Elena Goitini – AD di BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia-, Roberta Cocco -Assessora a Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano-, Alessandra Gritti -CEO e Co-fondatore di Tamburi Investment Partners S.p.A.-, Daniela Cerrato –Brand Manager Mass Market, Mondadori Media-, Valentina Parenti Co-founder e General Manager, Gamma Donna, Fausta Pavesio Angel Investor e Advisor, Anna Marino giornalista Radio 24 – Il Sole 24 Ore, Elena Mazzotti Chief Innovation & Strategy, Finance Market Italy, Global Banking Lead CRIF e Marco Barbaro Country Head BNP Paribas Asset Management.
La giuria della terza edizione di MIA – Miss In Action
Isabella Fumagalli, CEO BNP Paribas Cardif e Coordinatore BNP Paribas IFS per l’Italia; Layla Pavone, Chief Innovation Marketing and Communication Officer, Digital Magics; Andrea Veltri, Deputy CEO Digital Transformation, BNP Paribas Cardif; Marta Feltrin, Head of Digital Ecosystem and CRM, BNL-BNP Paribas; Anna Maria Russo, Head of Collection, Findomestic Banca e Co-founder e Presidente di Findomestic Donna; Marco Barbaro, Country Head, BNP Paribas Asset Management; Dominique Jones, CEO e Direttore Generale di BNP Paribas Real Estate Investment Management Italy; Valeria Racemoli Innovation and Ecosystem Specialist, CRIF; Elena Mazzotti Chief Innovation & Strategy, Finance Market Italy, Global Banking Lead, CRIF; Alessandra Gritti CEO e CO-fondatore,Tamburi Investment Partners S.p.A.; Fausta Pavesio, Angel Investor e Advisor; Valentina Parenti, Co-founder e General Manager, Gamma Donna; Anna Carmassi, Project Leader #STEAMiamoci; Giulia Zanotti, Senior business analyst, Invitalia e Anna Marino, Giornalista Radio 24 – Il Sole 24 Ore.
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Digital Magics S.p.A., quotata su AIM Italia (simbolo: DM), è un business incubator che supporta le start-up del mondo digital e tech con servizi per il potenziamento e l’accelerazione del business. Digital Magics, Talent Garden e Tamburi Investment Partners hanno creato il più importante hub nazionale di innovazione per il
DIGITAL MADE IN ITALY, offrendo alle start-up innovative il supporto per creare progetti di successo, dall’ideazione fino all’IPO. Digital Magics è da sempre partner delle imprese eccellenti con i propri servizi di Open Innovation, creando un ponte sinergico fra le aziende e le start-up digitali. I servizi di incubazione e di accelerazione di Digital Magics sono attivi nei campus di coworking Talent Garden presenti in tutta Italia. Complementari ai servizi sono le attività di investimento, che hanno prodotto negli anni un portafoglio di oltre 70 partecipazioni in start-up, scaleup e spinoff digitali con alti tassi di crescita. Le aziende accelerate sono affiancate dal team di Digital Magics, partner di grande esperienza imprenditoriale e digitale, e beneficiano sia dell’ampio network di investitori privati e istituzionali che le supportano attraverso i “club deal”, sia delle tante aziende partner che le supportano a livello industriale.
Gruppo BNP Paribas
BNP Paribas è una banca leader in Europa con una presenza a livello internazionale. È attiva in 68 paesi con circa 193.000 collaboratori, di cui più di 148.000 in Europa. Il Gruppo detiene posizioni chiave nei suoi tre principali settori di attività: Domestic Markets e International Financial Services, con reti di banche retail e servizi finanziari raggruppati sotto la Divisione Retail Banking & Services, e la Divisione Corporate & Institutional Banking, dedicata ai clienti corporate e istituzionali. BNP Paribas accompagna tutti i suoi clienti (privati, associazioni, imprenditori, piccole e medie aziende, grandi imprese e istituzionali) per aiutarli a realizzare i loro progetti, proponendo servizi di finanziamento, di investimento, di risparmio e di custodia. In Europa, il Gruppo opera in quattro mercati domestici (Belgio, Francia, Italia e Lussemburgo) e BNP Paribas Personal Finance è il principale operatore specializzato nei finanziamenti ai privati in Europa. BNP Paribas sviluppa, inoltre, il proprio modello integrato di banca retail nei paesi del bacino del Mediterraneo, in Turchia, in Europa dell’Est e può contare su un’importante rete nella parte occidentale degli Stati Uniti. Nelle sue attività di Corporate & Institutional Banking e International Financial Services, BNP Paribas gode di una leadership in Europa, una forte presenza nelle Americhe e attività solide e in forte crescita nella regione Asia-Pacifico.
CRIF
CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di credit e business information, analytics, servizi di outsourcing e processing, consulenza&academy, rating, e servizi a valore aggiunto per consumatori e imprese
nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo dell’open business. Fondata a Bologna, opera oggi in quattro continenti con più di 5500 collaboratori in oltre 50 paesi. La mission di CRIF è creare valore e nuove opportunità per i consumatori e le imprese. Il supporto sul mercato italiano e internazionale si concretizza in una combinazione di soluzioni e servizi unica al mondo, basata su informazioni e soluzioni affidabili, che consentono decisioni di business più consapevoli e accelerano l’innovazione digitale e culturale.
CRIF ha nel suo DNA l’innovazione continua, l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia e la cultura di Information Management. Da oltre 30 anni investe costantemente per ampliare il proprio ecosistema: lo dimostrano le recenti acquisizioni di startup Fintech/insurtech/Regtech e la partecipazione ad hub nazionali e internazionali, per abilitare la sperimentazione e la cross fertilization tra domini culturali e tecnologici differenti. Con la piattaforma aperta e collaborativa CRIF Digital Next, CRIF consente a player finanziari, assicurazioni e imprese di accelerare la loro trasformazione digitale, far evolvere il customer journey dei propri clienti e generare un processo di innovazione veloce, continuo e sostenibile.
Le parole d’ordine della “nuova normalità” italiana? Famiglia, salute, tecnologia. Il mondo è cambiato e così anche i nostri valori, il livello di fiducia e il nostro modo di relazionarci e comunicare. Ci fidiamo più della famiglia che di noi stessi, abbiamo riscoperto l’importanza della salute e della prevenzione e abbiamo una grande voglia di socialità, ma senza rinunciare agli aspetti positivi della tecnologia. È questo il quadro che emerge dalla ricerca “Fiducia, relazioni e comunicazione: la società italiana nell’era del Covid-19” condotta da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia1, in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR. Una fotografia che mette a fuoco un indice di fiducia medio che tocca il 65%, con alcune stelle polari che continuano a guidarci più di prima – famiglia, amici e il lavoro, una vera e propria seconda casa nonostante la diffusione dello smartworking dove c’è molta fiducia nei colleghi,
nel capo diretto e nel capo azienda. C’è grande riconoscenza verso il sistema sanitario, pubblico e privato, e non a caso la salute è il primo valore degli italiani, che credono anche nell’onestà e nel rispetto dell’ambiente. Più della metà degli italiani si fida delle assicurazioni, di cui apprezzano i servizi digitali offerti e la chiarezza del linguaggio utilizzato nonostante le difficoltà del periodo. Nel rapporto con i brand, anche nel comparto bancassurance, sono più che mai fondamentali serietà, trasparenza e attenzione al cliente. Nella sfera delle relazioni la quasi totalità degli italiani ritiene essenziale poter incontrare gli altri “dal vivo” anche se l’utilizzo di strumenti di comunicazione tecnologici, come le videochiamate, continuerà anche in futuro.
La fiducia
Gli italiani hanno molta fiducia in loro stessi: otto italiani su dieci (86%) ne hanno molta o abbastanza. La resilienza agli eventi degli ultimi 12 mesi è evidente: per il 52% la self confidence è rimasta uguale, per il 33% è addirittura aumentata. È stato certamente un anno «polarizzante»: le persone già molto in confidenza hanno incrementato la loro autostima, mentre chi era già poco sicuro di sé riporta un indebolimento.
Nella fiducia negli altri emerge tutto il familismo degli italiani. La fiducia nei famigliari (95% molto o abbastanza) è superiore anche rispetto a quella in se stessi, con il 71% che si fida molto. Al secondo posto gli amici (86%), anche se solo il 45% sostiene di fidarsi molto o moltissimo. La crisi Covid, tra paura di contagio e di comportamenti individuali poco responsabili, sembra però aver peggiorato la fiducia verso il prossimo, sia tra i conoscenti, le persone del proprio ambiente sociale, sia nella propria comunità o città (si fida molto o moltissimo il 16%), una percentuale molto vicina a quella degli sconosciuti (indice di fiducia forte 8%).
Sembra retorico, ma il luogo di lavoro rappresenta per gli italiani una seconda famiglia. La fiducia nell’azienda in cui lavorano è altissima (84%), appena sotto quella negli amici. La fiducia si distribuisce in modo abbastanza regolare fra le diverse figure in azienda: i colleghi (77%), il proprio capo (75%), lo stesso capoazienda (72%), ottengono indici abbastanza omogenei. Ad incrementare la fiducia nell’azienda sono in primo luogo la sua capacità di prestare attenzione ai dipendenti (58%) e la sua serietà e trasparenza (55%), seguiti dalla solidità, (43%), molto apprezzata di questi tempi, e dalla sua attenzione alla sostenibilità, sia sociale sia ambientale (31%). Serietà (43%), un buon rapporto qualità-prezzo (42%), vicinanza al cliente (40%) e sostenibilità (35%) sono inoltre gli elementi fondamentali per costruire la fiducia nei brand. Caratteristiche che possono essere proprie di grandi e di medie e piccole aziende, a conferma che, negli ultimi anni, anche realtà più nuove ma interessanti e credibili possono aspirare a livelli di fiducia tipici di marchi storici già affermati.
Le fonti di informazione che hanno ottenuto maggior fiducia durante la pandemia sono i telegiornali (51%), ritenuti i più credibili, seguiti da quotidiani e riviste online (27%) e i social (19%) che superano la stampa cartacea (17%). Ci sono poi altre figure che sono entrate a far «parte» delle famiglie degli italiani, raggiungendo un buon livello di fiducia, come l’esperto (57%) o il professore di un illustre ateneo (39%). Veridicità (56%), serietà (50%) e indipendenza (41%) sono i focus che determinano l’affidabilità dei media.
Per quanto riguarda la fiducia nelle istituzioni invece, le più credibili risultano quelle no profit (70%), scientifiche o sovranazionali (66%). Tutte le altre hanno indici piuttosto bassi, con una preferenza per le figure elettive locali, come i sindaci (59%) e i Presidenti di Regione (50%). Lo stato italiano (49%) e il Governo (36%) si posizionano invece più giù. Con l’emergenza, la stima degli italiani in tutte le figure politico-istituzionali sembra essere generalmente in calo. Discorso inverso per la fiducia nel sistema sanitario, con la sanità pubblica che tocca quota 81% (in aumento nell’ultimo anno per il 38% degli italiani) e quella privata il 78% (in aumento per il 23%). Oltre al medico di famiglia, esiste un significativo sentimento sociale di riconoscenza e fiducia nei medici ospedalieri, negli infermieri e nel personale sanitario ma anche nei farmacisti e nella medicina digitale.
Passiamo al mondo finance. Nel complesso emerge un quadro positivo che posiziona la fiducia verso assicurazioni, banche e credito al consumo attorno a metà classifica. Nel dettaglio, il 53% ha un livello elevato la fiducia nelle assicurazioni, di cui apprezzano soprattutto serietà e trasparenza (45%), attenzione ai clienti (40%) e il rapporto qualità-prezzo (37%). La fiducia nelle banche si attesta al 48%, mentre quella nelle società di credito al consumo al 40%.
I valori degli italiani
Circa il quadro valoriale, lo scoppio della pandemia ha posto l’accento sul valore fondamentale della salute, al primo posto (54%), seguito dall’onestà (51%), dalla famiglia (42%), dal rispetto della natura e dall’equilibrio interiore (entrambi al 41%). Interessante vedere come i giovani (18-24 anni) mostrino una struttura valoriale che punta sul rapporto con gli altri – credere nell’amore e nei sentimenti (30%) e star bene con gli altri (27%) – oltre che al miglioramento della propria cultura e conoscenza (31%) e all’essere ambiziosi (23%). D’altro canto, invece, le fasce più adulte (oltre i 55 anni) risultano i migliori difensori dei «grandi valori» come la salute (58%), l’onestà (58%) e la tolleranza (42%).
Le relazioni e la comunicazione
La sfera delle relazioni, che con la pandemia ha subito forti limitazioni, ci ha fatto riscoprire l’importanza dei rapporti con il prossimo, a volte dati per scontati. Quasi tutti gli italiani (93%) ritengono, infatti, essenziale poter incontrare gli altri e mantenere relazioni “dal vivo”. A conferma di questa tendenza, il 29% afferma che la propria voglia di socialità sia aumentata nell’ultimo anno. C’è però anche chi ha visto diminuire il desiderio di contatto con gli altri (17%), chiudendosi forse ancora di più a “riccio”. In generale, per circa un intervistato su dieci (27%) la relazione con la propria famiglia è migliorata, mentre per alcuni sono peggiorate non solo quelle con i conoscenti (21%), ma anche quelle con gli amici (19%) e i colleghi (15%). Tendenzialmente sono tutte superiori al 60% le percentuali di chi crede che, in realtà, il rapporto con parenti, amici, colleghi e conoscenti non abbia subito trasformazioni.
In questo «new normal», è la tecnologia che ci aiuta con i suoi mezzi a mantenere i contatti. Tra gli strumenti di comunicazione più diffusi spiccano soprattutto le videochiamate: il 43% degli italiani dichiara di usarle molto più di prima, con il 41% che esprime il desiderio di continuare a farlo. Rispetto all’era pre-Covid è cresciuto anche il numero di persone che hanno utilizzato di più messaggi (37%; con il 62% che intende continuare), telefonate (27%; 55%), email (24%; 36%) e social media (21%; 35%).
Anche le aziende (sia pubbliche che private) hanno dovuto adattarsi alle novità, cambiando il loro approccio nel contatto con il pubblico. Nel complesso le nuove modalità di comunicazione dividono in parti uguale le quote di chi segnala un peggioramento (23%) e di chi apprezza i miglioramenti (20%).
Nel comparto bancassurance, telefonate (29%) e email (26%) sono diventate essenziali, anche se il 24% ha comunque preferito gli incontri di persona in ufficio/sportello. Quando si parla di assicurazioni e banche, emerge proprio una certa voglia di relazionalità da parte degli italiani, con il 40% che per il futuro vorrebbe più incontri dal vivo. Ad aver soddisfatto i clienti in questi mesi di cambiamenti nel modo di usufruire dei servizi finanziari sono stati soprattutto la chiarezza nel linguaggio utilizzato (91%), i servizi digitali messi a disposizione e l’assistenza ricevuta (entrambi all’89%) e la velocità di risposta (84%). Tra tutte le misure messe in campo dal settore in questo periodo storico, il supporto e la solidarietà ai clienti attraverso bonus, sconti, sospensioni e rinvii dei pagamenti è stata quella che ha raccolto i consensi maggiori (34%).
L’accelerazione sull’uso della tecnologia, con l’introduzione su larga scala dello smartworking, ha trasformato anche la sfera lavorativa, dividendo la popolazione in parti quasi identiche: il 37% preferisce lavorare in ufficio, il 29% da casa e il 34% vorrebbe un mix tra le due modalità. Non va dimenticato, però, che circa metà del paese non può che lavorare in presenza, o perché il suo lavoro non prevede altra modalità (38%) o semplicemente perché non lo ha praticato neppure in questi mesi (14%). Inoltre, è molto positivo il giudizio dei dipendenti sul comportamento delle aziende in tema Covid, specialmente per quanto riguarda trasparenza (83%), qualità (82%), quantità (82%) e tempestività (81%) nelle comunicazioni.
Per il 45% della popolazione è aumentata negli ultimi 12 mesi l’attenzione nei confronti dei media, anche se un italiano su due (48%) dichiara di informarsi come prima. Anche in questo caso, vengono valutate positivamente sia la quantità che la tempestività delle informazioni (entrambe all’85%), ma meno la qualità (70%) e la trasparenza (63%).
1 Classifica ANIA 2019
Due anni dopo la prima edizione, che aveva sottolineato la resilienza degli italiani nonostante le difficoltà economiche e un certo senso di mancata protezione, BNP Paribas Cardif, in collaborazione con Ipsos, ripropone la ricerca internazionale sulle preoccupazioni, le aspettative e le esigenze delle persone. E le differenze non mancano. In un mondo completamente diverso e colpito dal Covid-19, gli italiani sono più preoccupati e più pessimisti, rispetto al 2019 e alla media europea. Aumentano la paura di perdere il lavoro e dell’ospedalizzazione, cresce il desiderio di maggior protezione verso la propria salute, la famiglia e la sfera economica e si rafforza la consapevolezza sull’assicurazione del credito. In generale, la pandemia ha ridotto le entrate economiche di tanti italiani, costringendoli a rimandare o annullare i progetti più onerosi. Per realizzare la nuova analisi BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], ha coinvolto, sempre con Ipsos, un campione di 21.000 persone, in 21 paesi e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia). Uno studio importante per capire dove siamo, dove andremo e costruire l’assicurazione per la nuova normalità che ci attende.
“L’indagine fotografa un’Italia tra le nazioni più pessimiste d’Europa, con meno capacità di proiettarsi nel futuro ma con più consapevolezza sui rischi da cui proteggersi – ha commentato Isabella Fumagalli, CEO di BNP Paribas Cardif – La pandemia, infatti, da un lato ha impoverito le imprese e le famiglie con particolare impatto sui lavoratori precari, sui giovani e sulle donne, dall’altro ha inibito ogni progettualità a fronte dell’incertezza nel futuro. Le persone si sono rese conto dell’’importanza della protezione e della prevenzione, in particolare nella sfera della salute e dell’occupazione anche grazie alle nuove soluzioni di prossimità adottate tempestivamente dalle compagnie di assicurazione durante l’emergenza. Un’opportunità che non ci dobbiamo lasciar sfuggire per scrivere un nuovo patto coi nostri clienti basato su un dialogo continuativo che permetta di intercettare meglio insieme i bisogni emergenti dalla nuova normalità offrendo esperienze di protezione innovative.”
Quali sono le preoccupazioni degli italiani e come sono cambiate negli ultimi anni
Salute e lavoro sono sempre gli ambiti più toccati, anche rispetto alla media europea. In cima c’è il timore di una riduzione delle entrate (75%; +2 p.p. sul 2019; contro il 70% europeo). Seguono la paura di una malattia grave (71%; +1 p.p. sul 2019) e della perdita della propria indipendenza (68%; -2 p.p.; 60% in Europa). Con il Covid-19 sono aumentati di ben 4 punti percentuali rispetto al 2019 sia il timore di perdere il lavoro (65%, contro il 58% in Europa), sia quello dell’ospedalizzazione (65%). Ma c’è di più: se nel 2019 la paura di un disastro naturale, proprio come una pandemia, colpiva il 49% della popolazione, ora la percentuale sale al 56% (+ 7 p.p.). In compenso, le nuove abitudini hanno contribuito ad abbattere i timori relativi a furto o danneggiamento d’auto (53%; -4 p.p.), aggressione (49%; -4 p.p.), attentato terroristico (34%; -7 p.p.).
Quanto si sentono protetti gli italiani
L’emergenza sanitaria ha sicuramente sottolineato l’importanza del tutelarsi da eventi imprevisti. Il 62% degli italiani ritiene positivo il fatto di poter disporre della protezione di una polizza (vs il 55% del 2019). È comunque solo il 7% (contro l’11% europeo) a definirsi “molto ben protetto” (+1 p.p. sul 2019) anche se aumenta però la percentuale di chi si sente “abbastanza protetto” (55%; +6 p.p.) e diminuisce chi si sente “non molto protetto” (30%; -7 p.p.). La pandemia ha, quindi, accentuato il desiderio di protezione degli italiani in particolari su alcuni ambiti ritenuti più impattanti. Al primo posto la malattia grave (40%; +7, p.p.; in Germania è solo il 26%), seguita dalla perdita del lavoro (36%, +7 p.p.; il 19% in Germania) e dalle perdite finanziarie/riduzioni delle entrate (35%; +6 p.p.). In forte aumento anche le risposte relative alla malattia cronica (32%; +8 p.p.), alla perdita di indipendenza (31%; +7 p.p.), all’incidente (26%, +6 p.p.), e alla morte (23%; +7 p.p.).
L’impatto del Covid-19 sulle tasche degli italiani
Il 64% degli intervistati ha subito o pensa che subirà una riduzione delle entrate: una percentuale ben superiore rispetto alla media europea (58%) e a paesi come Germania (45%) e Francia (48%). A determinarla è per il 35% degli intervistati una temporanea riduzione del salario, per il 24% l’abbassamento delle ore di lavoro e per il 21% la perdita del lavoro. Proprio a causa dell’emergenza, inoltre, più della metà degli italiani (il 56%, contro il 53% a livello europeo e il 33% in Germania) ha dovuto o dovrà posticipare o rinunciare del tutto ad un acquisto importante. Solo il 16%, invece, ha avuto o si aspetta di avere difficoltà nel saldare le bollette: un dato che sorprende se confrontato con la media europea (20%). Ma quanto ci vorrà per ripristinare il tasso di disoccupazione ai livelli pre-Covid? Su questo gli italiani sono più pessimisti rispetto agli altri europei. Solo per il 3% (il 7% in Europa) bisognerà attendere fine anno, mentre il 59% (contro il 48% europeo, il 45% in Germania) crede che ci vorranno 3 anni o più.
La propensione a ricorrere al credito
La crisi ha avuto un forte impatto anche sulla propensione a ricorrere al credito. Il nuovo contesto reindirizza i progetti verso la salute o la preparazione del futuro. Gli italiani sono propensi a ricorrere al credito per accedere a cure mediche (54% + 2 p.p.) molto più che in altri paesi europei (35%) e per finanziare gli studi dei figli (47%; +5 p.p., contro il 34% europeo) mentre diminuisce la percentuale degli italiani che vogliono accedere ad un prestito/mutuo per l’acquisto di una proprietà (56%; -15 p.p. sul 2019), di un’automobile (51%; -6 p.p.), per effettuare ristrutturazioni (48%; -8 p.p.) e per avviare un nuovo business (39%; -14 p.p.). Questa diminuzione è dovuta soprattutto alla paura di non poter ripagare un prestito/mutuo a causa di: la perdita del lavoro (59%; il 50% in Germania e Francia), la malattia grave (53%) e l’inabilità al lavoro (51%). È proprio per far fronte a questi imprevisti che esistono le polizze di assicurazione del credito. Il 69% degli italiani conosce questa soluzione (+10; p.p. sul 2019; il 65% in Germania), con il 16% (+2 p.p.) che ne ha già attivato una. Gli intervistati hanno un’opinione positiva di questo tipo di prodotto, e lo vedono come un modo intelligente per proteggere il proprio patrimonio (77%; +3 p.p.), i propri cari (76%; +3 p.p.) e per “dormire sonni tranquilli” (74% +2 p.p.).
Le assicurazioni nel resto del mondo: qualche curiosità
A livello mondiale, il Covid-19 ha accentuato le preoccupazioni già più diffuse nel 2019, la malattia (il 76% si dice preoccupato; +5 p.p. sul 2019) e la perdita di reddito (76%; +4 p.p.). Un impatto duro in tutto il mondo, specialmente per le conseguenze negative sulla qualità di vita, sulla possibilità di pianificare il futuro e sul senso di vulnerabilità. In particolare, sono i giovani nella fascia di età compresa tra i 18-24 anni a essere più preoccupati per temi come la salute, il decesso e la perdita di impiego. I popoli più colpiti dalla crisi sono quelli latino-americani (a causa dell’emergenza il 79% ha subito o subirà una riduzione nelle entrate) seguiti da quelli asiatici (76%) e europei (58%). In generale, sono aumentati anche i timori relativi alla salute e ai disastri naturali, così come altri rischi non direttamente connessi alla pandemia, come gli incidenti (74%, +5 p.p. sul 2019), la disabilità (69%; +4 p.p.), l’inabilità al lavoro (67%; +3 p.p.) e la perdita della propria indipendenza (64%; +2 p.p.). È l’America Latina il continente in cui le preoccupazioni raggiungono il livello
più alto, specialmente per quanto riguarda salute e lavoro (tutte superiori all’80%), seguita dall’Asia. Invece, nonostante l’impatto del Covid-19, alcuni paesi europei (come Francia, Belgio, Regno Unito, Germania, Svezia e Repubblica Ceca) mantengono un livello di fiducia relativamente sostenuto sia in ambito salute sia sul fronte economico grazie alle politiche di sostegno statali che hanno contribuito a contenere l’aumento della disoccupazione e mitigare la crisi. Nel mondo però è paradossalmente aumentata la quota di chi si dice “ben protetto” dagli imprevisti (+3 p.p. vs il 2019), specialmente in Europa (67%, +5 p.p. vs il 2019). Ciononostante aumenta il desiderio di maggiore protezione, come ad esempio in Spagna (48%; +13 p.p.) e Polonia (51%; +12 p.p.), da imprevisti che riguardano per lo più le malattie gravi (soprattutto in America Latina), gli incidenti e la disoccupazione (con un boom in Asia: in Giappone la percentuale è cresciuta di ben 12 punti). Capitolo prestiti e mutui: scende di 13 punti la percentuale di chi vuole accedere al credito per acquistare un immobile (60% nel 2021 rispetto al 73% nel 2019). Ma sono comunque in tanti a conoscere le polizze di assicurazione del credito (69% a livello mondiale), con il 28% che ne ha già attivato una.
“Nell’arco di soli due anni, il livello delle preoccupazioni è aumentato in modo molto significativo. Questa crisi sanitaria senza precedenti ha avuto un impatto importante sulla vita delle persone, influenzando sia il loro tenore di vita sia la loro capacità di pianificare il futuro. In qualità di assicuratori, abbiamo la responsabilità di fornire loro supporto in modo che possano continuare a portare avanti i progetti che sono importanti per loro”, afferma Jean Bertrand Laroche, BNP Paribas Cardif Deputy Chief Executive Officer, International Markets
[1] Classifica ANIA 2019