Milano, 21 maggio 2021 – Si è svolto oggi il Pitch Day della terza edizione di MIA – MIA Miss In Action, il programma di accelerazione dedicato alle donne, promosso da Digital Magics e dal Gruppo BNP Paribas in Italia con l’obiettivo di supportare, anno dopo anno, l’avvio e lo sviluppo dell’impresa al femminile. Tra le 12 startup, PMI e team di studentesse finaliste che hanno presentato le loro idee innovative, scelte tra le oltre 90 candidature alla Call for Innovation lanciata il 29 marzo 2021, una commissione composta da Manager di Digital Magics, del Gruppo BNP Paribas in Italia e di CRIF e una Giuria di Esperte ha selezionato le 4 vincitrici: BlowDevice, Genuino.Zero, SMACE, Thesis 4u.
BLOWDEVICE: la società produce e commercializza la tecnologia BlowDevice®, un’innovazione unica a livello mondiale che consente e controlla lo scambio gassoso del packaging dei prodotti ortofrutticoli, superando gli attuali limiti di permeabilità ai gas dei materiali per il confezionamento. Il dispositivo, brevettato a livello europeo e riconosciuto “key innovation” dalla Commissione UE, aumenta la vita post-raccolta e riduce le perdite per deterioramento. BlowDevice® contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale ed economica della produzione ortofrutticola e crea le condizioni per realizzare nuove opportunità di mercato.
GENUINO.ZERO: propone un nuovo modello distributivo per i prodotti locali di filiera corta: grazie alla tecnologia ed all’integrazione tra web&digital, accorcia le distanze tra campagna e città rendendo i prodotti alimentari locali ed artigianali facilmente accessibili ai consumatori urbani. Attraverso la piattaforma l’esperienza di acquisto è semplice e rapida e la spesa di filiera genuina arriva direttamente a casa.
SMACE (Smart Work in a Smart Place): è il servizio che favorisce il ritrovamento dell’equilibrio vita-lavoro permettendo alle aziende e agli smartworkers di lavorare soggiornando nelle più belle località d’Italia. Selezioniamo le migliori strutture ricettive per garantire l’ottimale svolgimento dell’attività lavorativa da remoto e l’esperienza di trovarsi in un luogo piacevole.
THESIS 4U: oggi la tesi diventa un driver di inserimento in azienda. Thesis 4u mette in collegamento aziende e università nell’ambito di temi di ricerca e innovazione. L’obiettivo è permettere alle aziende di scoprire nuovi giovani talenti mettendoli alla prova con un progetto di tesi e offrire la possibilità a tutti gli studenti di scrivere una tesi in azienda.
Le vincitrici intraprenderanno ora un percorso di coaching e mentorship di tre mesi organizzato da Digital Magics che le accompagnerà nella loro crescita e le aiuterà a perfezionare il loro business model, sostenendole da un’idea “early stage” a un progetto di “go to market”.
Le altre finaliste sono: Andronica, APPCYCLED, BBrand-Etnobiz, Fler, FOOTBOOKING.CLUB, TA-DAAN, WHATaECO, YOISHO RENT.
Questa edizione di MIA – MIA Miss In Action ha ottenuto un grande successo, con oltre 180 startup registrate e più di 90 progetti valutati che riguardano i settori più promettenti dell’innovazione: Education, Digital Learning, New ways of Working, Fitness, Foodtech, Sustainability, Smart Home, Smart City, Smart Mobility, CSR, Health, Welfare, Well-being, Beauty, Fashion, Design, Insurtech, Digital Training, Proptech, Digital Marketing, Retail, Travel, New Space, Leisure&Entertainment.
Digital Magics e BNP Paribas Italia sono state affiancate quest’anno da CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information. Inoltre, il Comune di Milano ha sostenuto questa nuova edizione di MIA-Miss In Action rinnovando il proprio patrocinio, a cui si è aggiunto quello di alcune importanti realtà come Assolombarda, associazione delle imprese che operano nella città Metropolitana di Milano e nelle provincie di Lodi, Monza e Brianza, Pavia e Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo, e il supporto di AICEO, l’Associazione Italiana dei CEO.
Al Pitch Day hanno partecipato Isabella Fumagalli – CEO di BNP Paribas Cardif e Coordinatore BNP Paribas IFS per l’Italia -, Layla Pavone – Chief Innovation & Marketing & Communication Officer di Digital Magics-, Elena Goitini – AD di BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia-, Roberta Cocco -Assessora a Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano-, Alessandra Gritti -CEO e Co-fondatore di Tamburi Investment Partners S.p.A.-, Daniela Cerrato –Brand Manager Mass Market, Mondadori Media-, Valentina Parenti Co-founder e General Manager, Gamma Donna, Fausta Pavesio Angel Investor e Advisor, Anna Marino giornalista Radio 24 – Il Sole 24 Ore, Elena Mazzotti Chief Innovation & Strategy, Finance Market Italy, Global Banking Lead CRIF e Marco Barbaro Country Head BNP Paribas Asset Management.
La giuria della terza edizione di MIA – Miss In Action
Isabella Fumagalli, CEO BNP Paribas Cardif e Coordinatore BNP Paribas IFS per l’Italia; Layla Pavone, Chief Innovation Marketing and Communication Officer, Digital Magics; Andrea Veltri, Deputy CEO Digital Transformation, BNP Paribas Cardif; Marta Feltrin, Head of Digital Ecosystem and CRM, BNL-BNP Paribas; Anna Maria Russo, Head of Collection, Findomestic Banca e Co-founder e Presidente di Findomestic Donna; Marco Barbaro, Country Head, BNP Paribas Asset Management; Dominique Jones, CEO e Direttore Generale di BNP Paribas Real Estate Investment Management Italy; Valeria Racemoli Innovation and Ecosystem Specialist, CRIF; Elena Mazzotti Chief Innovation & Strategy, Finance Market Italy, Global Banking Lead, CRIF; Alessandra Gritti CEO e CO-fondatore,Tamburi Investment Partners S.p.A.; Fausta Pavesio, Angel Investor e Advisor; Valentina Parenti, Co-founder e General Manager, Gamma Donna; Anna Carmassi, Project Leader #STEAMiamoci; Giulia Zanotti, Senior business analyst, Invitalia e Anna Marino, Giornalista Radio 24 – Il Sole 24 Ore.
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Digital Magics S.p.A., quotata su AIM Italia (simbolo: DM), è un business incubator che supporta le start-up del mondo digital e tech con servizi per il potenziamento e l’accelerazione del business. Digital Magics, Talent Garden e Tamburi Investment Partners hanno creato il più importante hub nazionale di innovazione per il
DIGITAL MADE IN ITALY, offrendo alle start-up innovative il supporto per creare progetti di successo, dall’ideazione fino all’IPO. Digital Magics è da sempre partner delle imprese eccellenti con i propri servizi di Open Innovation, creando un ponte sinergico fra le aziende e le start-up digitali. I servizi di incubazione e di accelerazione di Digital Magics sono attivi nei campus di coworking Talent Garden presenti in tutta Italia. Complementari ai servizi sono le attività di investimento, che hanno prodotto negli anni un portafoglio di oltre 70 partecipazioni in start-up, scaleup e spinoff digitali con alti tassi di crescita. Le aziende accelerate sono affiancate dal team di Digital Magics, partner di grande esperienza imprenditoriale e digitale, e beneficiano sia dell’ampio network di investitori privati e istituzionali che le supportano attraverso i “club deal”, sia delle tante aziende partner che le supportano a livello industriale.
Gruppo BNP Paribas
BNP Paribas è una banca leader in Europa con una presenza a livello internazionale. È attiva in 68 paesi con circa 193.000 collaboratori, di cui più di 148.000 in Europa. Il Gruppo detiene posizioni chiave nei suoi tre principali settori di attività: Domestic Markets e International Financial Services, con reti di banche retail e servizi finanziari raggruppati sotto la Divisione Retail Banking & Services, e la Divisione Corporate & Institutional Banking, dedicata ai clienti corporate e istituzionali. BNP Paribas accompagna tutti i suoi clienti (privati, associazioni, imprenditori, piccole e medie aziende, grandi imprese e istituzionali) per aiutarli a realizzare i loro progetti, proponendo servizi di finanziamento, di investimento, di risparmio e di custodia. In Europa, il Gruppo opera in quattro mercati domestici (Belgio, Francia, Italia e Lussemburgo) e BNP Paribas Personal Finance è il principale operatore specializzato nei finanziamenti ai privati in Europa. BNP Paribas sviluppa, inoltre, il proprio modello integrato di banca retail nei paesi del bacino del Mediterraneo, in Turchia, in Europa dell’Est e può contare su un’importante rete nella parte occidentale degli Stati Uniti. Nelle sue attività di Corporate & Institutional Banking e International Financial Services, BNP Paribas gode di una leadership in Europa, una forte presenza nelle Americhe e attività solide e in forte crescita nella regione Asia-Pacifico.
CRIF
CRIF è un’azienda globale specializzata in sistemi di credit e business information, analytics, servizi di outsourcing e processing, consulenza&academy, rating, e servizi a valore aggiunto per consumatori e imprese
nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo dell’open business. Fondata a Bologna, opera oggi in quattro continenti con più di 5500 collaboratori in oltre 50 paesi. La mission di CRIF è creare valore e nuove opportunità per i consumatori e le imprese. Il supporto sul mercato italiano e internazionale si concretizza in una combinazione di soluzioni e servizi unica al mondo, basata su informazioni e soluzioni affidabili, che consentono decisioni di business più consapevoli e accelerano l’innovazione digitale e culturale.
CRIF ha nel suo DNA l’innovazione continua, l’utilizzo delle tecnologie più all’avanguardia e la cultura di Information Management. Da oltre 30 anni investe costantemente per ampliare il proprio ecosistema: lo dimostrano le recenti acquisizioni di startup Fintech/insurtech/Regtech e la partecipazione ad hub nazionali e internazionali, per abilitare la sperimentazione e la cross fertilization tra domini culturali e tecnologici differenti. Con la piattaforma aperta e collaborativa CRIF Digital Next, CRIF consente a player finanziari, assicurazioni e imprese di accelerare la loro trasformazione digitale, far evolvere il customer journey dei propri clienti e generare un processo di innovazione veloce, continuo e sostenibile.
Le parole d’ordine della “nuova normalità” italiana? Famiglia, salute, tecnologia. Il mondo è cambiato e così anche i nostri valori, il livello di fiducia e il nostro modo di relazionarci e comunicare. Ci fidiamo più della famiglia che di noi stessi, abbiamo riscoperto l’importanza della salute e della prevenzione e abbiamo una grande voglia di socialità, ma senza rinunciare agli aspetti positivi della tecnologia. È questo il quadro che emerge dalla ricerca “Fiducia, relazioni e comunicazione: la società italiana nell’era del Covid-19” condotta da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia1, in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR. Una fotografia che mette a fuoco un indice di fiducia medio che tocca il 65%, con alcune stelle polari che continuano a guidarci più di prima – famiglia, amici e il lavoro, una vera e propria seconda casa nonostante la diffusione dello smartworking dove c’è molta fiducia nei colleghi,
nel capo diretto e nel capo azienda. C’è grande riconoscenza verso il sistema sanitario, pubblico e privato, e non a caso la salute è il primo valore degli italiani, che credono anche nell’onestà e nel rispetto dell’ambiente. Più della metà degli italiani si fida delle assicurazioni, di cui apprezzano i servizi digitali offerti e la chiarezza del linguaggio utilizzato nonostante le difficoltà del periodo. Nel rapporto con i brand, anche nel comparto bancassurance, sono più che mai fondamentali serietà, trasparenza e attenzione al cliente. Nella sfera delle relazioni la quasi totalità degli italiani ritiene essenziale poter incontrare gli altri “dal vivo” anche se l’utilizzo di strumenti di comunicazione tecnologici, come le videochiamate, continuerà anche in futuro.
La fiducia
Gli italiani hanno molta fiducia in loro stessi: otto italiani su dieci (86%) ne hanno molta o abbastanza. La resilienza agli eventi degli ultimi 12 mesi è evidente: per il 52% la self confidence è rimasta uguale, per il 33% è addirittura aumentata. È stato certamente un anno «polarizzante»: le persone già molto in confidenza hanno incrementato la loro autostima, mentre chi era già poco sicuro di sé riporta un indebolimento.
Nella fiducia negli altri emerge tutto il familismo degli italiani. La fiducia nei famigliari (95% molto o abbastanza) è superiore anche rispetto a quella in se stessi, con il 71% che si fida molto. Al secondo posto gli amici (86%), anche se solo il 45% sostiene di fidarsi molto o moltissimo. La crisi Covid, tra paura di contagio e di comportamenti individuali poco responsabili, sembra però aver peggiorato la fiducia verso il prossimo, sia tra i conoscenti, le persone del proprio ambiente sociale, sia nella propria comunità o città (si fida molto o moltissimo il 16%), una percentuale molto vicina a quella degli sconosciuti (indice di fiducia forte 8%).
Sembra retorico, ma il luogo di lavoro rappresenta per gli italiani una seconda famiglia. La fiducia nell’azienda in cui lavorano è altissima (84%), appena sotto quella negli amici. La fiducia si distribuisce in modo abbastanza regolare fra le diverse figure in azienda: i colleghi (77%), il proprio capo (75%), lo stesso capoazienda (72%), ottengono indici abbastanza omogenei. Ad incrementare la fiducia nell’azienda sono in primo luogo la sua capacità di prestare attenzione ai dipendenti (58%) e la sua serietà e trasparenza (55%), seguiti dalla solidità, (43%), molto apprezzata di questi tempi, e dalla sua attenzione alla sostenibilità, sia sociale sia ambientale (31%). Serietà (43%), un buon rapporto qualità-prezzo (42%), vicinanza al cliente (40%) e sostenibilità (35%) sono inoltre gli elementi fondamentali per costruire la fiducia nei brand. Caratteristiche che possono essere proprie di grandi e di medie e piccole aziende, a conferma che, negli ultimi anni, anche realtà più nuove ma interessanti e credibili possono aspirare a livelli di fiducia tipici di marchi storici già affermati.
Le fonti di informazione che hanno ottenuto maggior fiducia durante la pandemia sono i telegiornali (51%), ritenuti i più credibili, seguiti da quotidiani e riviste online (27%) e i social (19%) che superano la stampa cartacea (17%). Ci sono poi altre figure che sono entrate a far «parte» delle famiglie degli italiani, raggiungendo un buon livello di fiducia, come l’esperto (57%) o il professore di un illustre ateneo (39%). Veridicità (56%), serietà (50%) e indipendenza (41%) sono i focus che determinano l’affidabilità dei media.
Per quanto riguarda la fiducia nelle istituzioni invece, le più credibili risultano quelle no profit (70%), scientifiche o sovranazionali (66%). Tutte le altre hanno indici piuttosto bassi, con una preferenza per le figure elettive locali, come i sindaci (59%) e i Presidenti di Regione (50%). Lo stato italiano (49%) e il Governo (36%) si posizionano invece più giù. Con l’emergenza, la stima degli italiani in tutte le figure politico-istituzionali sembra essere generalmente in calo. Discorso inverso per la fiducia nel sistema sanitario, con la sanità pubblica che tocca quota 81% (in aumento nell’ultimo anno per il 38% degli italiani) e quella privata il 78% (in aumento per il 23%). Oltre al medico di famiglia, esiste un significativo sentimento sociale di riconoscenza e fiducia nei medici ospedalieri, negli infermieri e nel personale sanitario ma anche nei farmacisti e nella medicina digitale.
Passiamo al mondo finance. Nel complesso emerge un quadro positivo che posiziona la fiducia verso assicurazioni, banche e credito al consumo attorno a metà classifica. Nel dettaglio, il 53% ha un livello elevato la fiducia nelle assicurazioni, di cui apprezzano soprattutto serietà e trasparenza (45%), attenzione ai clienti (40%) e il rapporto qualità-prezzo (37%). La fiducia nelle banche si attesta al 48%, mentre quella nelle società di credito al consumo al 40%.
I valori degli italiani
Circa il quadro valoriale, lo scoppio della pandemia ha posto l’accento sul valore fondamentale della salute, al primo posto (54%), seguito dall’onestà (51%), dalla famiglia (42%), dal rispetto della natura e dall’equilibrio interiore (entrambi al 41%). Interessante vedere come i giovani (18-24 anni) mostrino una struttura valoriale che punta sul rapporto con gli altri – credere nell’amore e nei sentimenti (30%) e star bene con gli altri (27%) – oltre che al miglioramento della propria cultura e conoscenza (31%) e all’essere ambiziosi (23%). D’altro canto, invece, le fasce più adulte (oltre i 55 anni) risultano i migliori difensori dei «grandi valori» come la salute (58%), l’onestà (58%) e la tolleranza (42%).
Le relazioni e la comunicazione
La sfera delle relazioni, che con la pandemia ha subito forti limitazioni, ci ha fatto riscoprire l’importanza dei rapporti con il prossimo, a volte dati per scontati. Quasi tutti gli italiani (93%) ritengono, infatti, essenziale poter incontrare gli altri e mantenere relazioni “dal vivo”. A conferma di questa tendenza, il 29% afferma che la propria voglia di socialità sia aumentata nell’ultimo anno. C’è però anche chi ha visto diminuire il desiderio di contatto con gli altri (17%), chiudendosi forse ancora di più a “riccio”. In generale, per circa un intervistato su dieci (27%) la relazione con la propria famiglia è migliorata, mentre per alcuni sono peggiorate non solo quelle con i conoscenti (21%), ma anche quelle con gli amici (19%) e i colleghi (15%). Tendenzialmente sono tutte superiori al 60% le percentuali di chi crede che, in realtà, il rapporto con parenti, amici, colleghi e conoscenti non abbia subito trasformazioni.
In questo «new normal», è la tecnologia che ci aiuta con i suoi mezzi a mantenere i contatti. Tra gli strumenti di comunicazione più diffusi spiccano soprattutto le videochiamate: il 43% degli italiani dichiara di usarle molto più di prima, con il 41% che esprime il desiderio di continuare a farlo. Rispetto all’era pre-Covid è cresciuto anche il numero di persone che hanno utilizzato di più messaggi (37%; con il 62% che intende continuare), telefonate (27%; 55%), email (24%; 36%) e social media (21%; 35%).
Anche le aziende (sia pubbliche che private) hanno dovuto adattarsi alle novità, cambiando il loro approccio nel contatto con il pubblico. Nel complesso le nuove modalità di comunicazione dividono in parti uguale le quote di chi segnala un peggioramento (23%) e di chi apprezza i miglioramenti (20%).
Nel comparto bancassurance, telefonate (29%) e email (26%) sono diventate essenziali, anche se il 24% ha comunque preferito gli incontri di persona in ufficio/sportello. Quando si parla di assicurazioni e banche, emerge proprio una certa voglia di relazionalità da parte degli italiani, con il 40% che per il futuro vorrebbe più incontri dal vivo. Ad aver soddisfatto i clienti in questi mesi di cambiamenti nel modo di usufruire dei servizi finanziari sono stati soprattutto la chiarezza nel linguaggio utilizzato (91%), i servizi digitali messi a disposizione e l’assistenza ricevuta (entrambi all’89%) e la velocità di risposta (84%). Tra tutte le misure messe in campo dal settore in questo periodo storico, il supporto e la solidarietà ai clienti attraverso bonus, sconti, sospensioni e rinvii dei pagamenti è stata quella che ha raccolto i consensi maggiori (34%).
L’accelerazione sull’uso della tecnologia, con l’introduzione su larga scala dello smartworking, ha trasformato anche la sfera lavorativa, dividendo la popolazione in parti quasi identiche: il 37% preferisce lavorare in ufficio, il 29% da casa e il 34% vorrebbe un mix tra le due modalità. Non va dimenticato, però, che circa metà del paese non può che lavorare in presenza, o perché il suo lavoro non prevede altra modalità (38%) o semplicemente perché non lo ha praticato neppure in questi mesi (14%). Inoltre, è molto positivo il giudizio dei dipendenti sul comportamento delle aziende in tema Covid, specialmente per quanto riguarda trasparenza (83%), qualità (82%), quantità (82%) e tempestività (81%) nelle comunicazioni.
Per il 45% della popolazione è aumentata negli ultimi 12 mesi l’attenzione nei confronti dei media, anche se un italiano su due (48%) dichiara di informarsi come prima. Anche in questo caso, vengono valutate positivamente sia la quantità che la tempestività delle informazioni (entrambe all’85%), ma meno la qualità (70%) e la trasparenza (63%).
1 Classifica ANIA 2019
Due anni dopo la prima edizione, che aveva sottolineato la resilienza degli italiani nonostante le difficoltà economiche e un certo senso di mancata protezione, BNP Paribas Cardif, in collaborazione con Ipsos, ripropone la ricerca internazionale sulle preoccupazioni, le aspettative e le esigenze delle persone. E le differenze non mancano. In un mondo completamente diverso e colpito dal Covid-19, gli italiani sono più preoccupati e più pessimisti, rispetto al 2019 e alla media europea. Aumentano la paura di perdere il lavoro e dell’ospedalizzazione, cresce il desiderio di maggior protezione verso la propria salute, la famiglia e la sfera economica e si rafforza la consapevolezza sull’assicurazione del credito. In generale, la pandemia ha ridotto le entrate economiche di tanti italiani, costringendoli a rimandare o annullare i progetti più onerosi. Per realizzare la nuova analisi BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], ha coinvolto, sempre con Ipsos, un campione di 21.000 persone, in 21 paesi e 3 continenti (Europa, America Latina e Asia). Uno studio importante per capire dove siamo, dove andremo e costruire l’assicurazione per la nuova normalità che ci attende.
“L’indagine fotografa un’Italia tra le nazioni più pessimiste d’Europa, con meno capacità di proiettarsi nel futuro ma con più consapevolezza sui rischi da cui proteggersi – ha commentato Isabella Fumagalli, CEO di BNP Paribas Cardif – La pandemia, infatti, da un lato ha impoverito le imprese e le famiglie con particolare impatto sui lavoratori precari, sui giovani e sulle donne, dall’altro ha inibito ogni progettualità a fronte dell’incertezza nel futuro. Le persone si sono rese conto dell’’importanza della protezione e della prevenzione, in particolare nella sfera della salute e dell’occupazione anche grazie alle nuove soluzioni di prossimità adottate tempestivamente dalle compagnie di assicurazione durante l’emergenza. Un’opportunità che non ci dobbiamo lasciar sfuggire per scrivere un nuovo patto coi nostri clienti basato su un dialogo continuativo che permetta di intercettare meglio insieme i bisogni emergenti dalla nuova normalità offrendo esperienze di protezione innovative.”
Quali sono le preoccupazioni degli italiani e come sono cambiate negli ultimi anni
Salute e lavoro sono sempre gli ambiti più toccati, anche rispetto alla media europea. In cima c’è il timore di una riduzione delle entrate (75%; +2 p.p. sul 2019; contro il 70% europeo). Seguono la paura di una malattia grave (71%; +1 p.p. sul 2019) e della perdita della propria indipendenza (68%; -2 p.p.; 60% in Europa). Con il Covid-19 sono aumentati di ben 4 punti percentuali rispetto al 2019 sia il timore di perdere il lavoro (65%, contro il 58% in Europa), sia quello dell’ospedalizzazione (65%). Ma c’è di più: se nel 2019 la paura di un disastro naturale, proprio come una pandemia, colpiva il 49% della popolazione, ora la percentuale sale al 56% (+ 7 p.p.). In compenso, le nuove abitudini hanno contribuito ad abbattere i timori relativi a furto o danneggiamento d’auto (53%; -4 p.p.), aggressione (49%; -4 p.p.), attentato terroristico (34%; -7 p.p.).
Quanto si sentono protetti gli italiani
L’emergenza sanitaria ha sicuramente sottolineato l’importanza del tutelarsi da eventi imprevisti. Il 62% degli italiani ritiene positivo il fatto di poter disporre della protezione di una polizza (vs il 55% del 2019). È comunque solo il 7% (contro l’11% europeo) a definirsi “molto ben protetto” (+1 p.p. sul 2019) anche se aumenta però la percentuale di chi si sente “abbastanza protetto” (55%; +6 p.p.) e diminuisce chi si sente “non molto protetto” (30%; -7 p.p.). La pandemia ha, quindi, accentuato il desiderio di protezione degli italiani in particolari su alcuni ambiti ritenuti più impattanti. Al primo posto la malattia grave (40%; +7, p.p.; in Germania è solo il 26%), seguita dalla perdita del lavoro (36%, +7 p.p.; il 19% in Germania) e dalle perdite finanziarie/riduzioni delle entrate (35%; +6 p.p.). In forte aumento anche le risposte relative alla malattia cronica (32%; +8 p.p.), alla perdita di indipendenza (31%; +7 p.p.), all’incidente (26%, +6 p.p.), e alla morte (23%; +7 p.p.).
L’impatto del Covid-19 sulle tasche degli italiani
Il 64% degli intervistati ha subito o pensa che subirà una riduzione delle entrate: una percentuale ben superiore rispetto alla media europea (58%) e a paesi come Germania (45%) e Francia (48%). A determinarla è per il 35% degli intervistati una temporanea riduzione del salario, per il 24% l’abbassamento delle ore di lavoro e per il 21% la perdita del lavoro. Proprio a causa dell’emergenza, inoltre, più della metà degli italiani (il 56%, contro il 53% a livello europeo e il 33% in Germania) ha dovuto o dovrà posticipare o rinunciare del tutto ad un acquisto importante. Solo il 16%, invece, ha avuto o si aspetta di avere difficoltà nel saldare le bollette: un dato che sorprende se confrontato con la media europea (20%). Ma quanto ci vorrà per ripristinare il tasso di disoccupazione ai livelli pre-Covid? Su questo gli italiani sono più pessimisti rispetto agli altri europei. Solo per il 3% (il 7% in Europa) bisognerà attendere fine anno, mentre il 59% (contro il 48% europeo, il 45% in Germania) crede che ci vorranno 3 anni o più.
La propensione a ricorrere al credito
La crisi ha avuto un forte impatto anche sulla propensione a ricorrere al credito. Il nuovo contesto reindirizza i progetti verso la salute o la preparazione del futuro. Gli italiani sono propensi a ricorrere al credito per accedere a cure mediche (54% + 2 p.p.) molto più che in altri paesi europei (35%) e per finanziare gli studi dei figli (47%; +5 p.p., contro il 34% europeo) mentre diminuisce la percentuale degli italiani che vogliono accedere ad un prestito/mutuo per l’acquisto di una proprietà (56%; -15 p.p. sul 2019), di un’automobile (51%; -6 p.p.), per effettuare ristrutturazioni (48%; -8 p.p.) e per avviare un nuovo business (39%; -14 p.p.). Questa diminuzione è dovuta soprattutto alla paura di non poter ripagare un prestito/mutuo a causa di: la perdita del lavoro (59%; il 50% in Germania e Francia), la malattia grave (53%) e l’inabilità al lavoro (51%). È proprio per far fronte a questi imprevisti che esistono le polizze di assicurazione del credito. Il 69% degli italiani conosce questa soluzione (+10; p.p. sul 2019; il 65% in Germania), con il 16% (+2 p.p.) che ne ha già attivato una. Gli intervistati hanno un’opinione positiva di questo tipo di prodotto, e lo vedono come un modo intelligente per proteggere il proprio patrimonio (77%; +3 p.p.), i propri cari (76%; +3 p.p.) e per “dormire sonni tranquilli” (74% +2 p.p.).
Le assicurazioni nel resto del mondo: qualche curiosità
A livello mondiale, il Covid-19 ha accentuato le preoccupazioni già più diffuse nel 2019, la malattia (il 76% si dice preoccupato; +5 p.p. sul 2019) e la perdita di reddito (76%; +4 p.p.). Un impatto duro in tutto il mondo, specialmente per le conseguenze negative sulla qualità di vita, sulla possibilità di pianificare il futuro e sul senso di vulnerabilità. In particolare, sono i giovani nella fascia di età compresa tra i 18-24 anni a essere più preoccupati per temi come la salute, il decesso e la perdita di impiego. I popoli più colpiti dalla crisi sono quelli latino-americani (a causa dell’emergenza il 79% ha subito o subirà una riduzione nelle entrate) seguiti da quelli asiatici (76%) e europei (58%). In generale, sono aumentati anche i timori relativi alla salute e ai disastri naturali, così come altri rischi non direttamente connessi alla pandemia, come gli incidenti (74%, +5 p.p. sul 2019), la disabilità (69%; +4 p.p.), l’inabilità al lavoro (67%; +3 p.p.) e la perdita della propria indipendenza (64%; +2 p.p.). È l’America Latina il continente in cui le preoccupazioni raggiungono il livello
più alto, specialmente per quanto riguarda salute e lavoro (tutte superiori all’80%), seguita dall’Asia. Invece, nonostante l’impatto del Covid-19, alcuni paesi europei (come Francia, Belgio, Regno Unito, Germania, Svezia e Repubblica Ceca) mantengono un livello di fiducia relativamente sostenuto sia in ambito salute sia sul fronte economico grazie alle politiche di sostegno statali che hanno contribuito a contenere l’aumento della disoccupazione e mitigare la crisi. Nel mondo però è paradossalmente aumentata la quota di chi si dice “ben protetto” dagli imprevisti (+3 p.p. vs il 2019), specialmente in Europa (67%, +5 p.p. vs il 2019). Ciononostante aumenta il desiderio di maggiore protezione, come ad esempio in Spagna (48%; +13 p.p.) e Polonia (51%; +12 p.p.), da imprevisti che riguardano per lo più le malattie gravi (soprattutto in America Latina), gli incidenti e la disoccupazione (con un boom in Asia: in Giappone la percentuale è cresciuta di ben 12 punti). Capitolo prestiti e mutui: scende di 13 punti la percentuale di chi vuole accedere al credito per acquistare un immobile (60% nel 2021 rispetto al 73% nel 2019). Ma sono comunque in tanti a conoscere le polizze di assicurazione del credito (69% a livello mondiale), con il 28% che ne ha già attivato una.
“Nell’arco di soli due anni, il livello delle preoccupazioni è aumentato in modo molto significativo. Questa crisi sanitaria senza precedenti ha avuto un impatto importante sulla vita delle persone, influenzando sia il loro tenore di vita sia la loro capacità di pianificare il futuro. In qualità di assicuratori, abbiamo la responsabilità di fornire loro supporto in modo che possano continuare a portare avanti i progetti che sono importanti per loro”, afferma Jean Bertrand Laroche, BNP Paribas Cardif Deputy Chief Executive Officer, International Markets
[1] Classifica ANIA 2019
BNL e BNP Paribas Cardif rinnovano il proprio sostegno a piccole e medie imprese azzerando la mensilità del premio di febbraio 2021 ai titolari di polizze “BNL Infortuni Business” e “BNL Key Manager”, che non sarà addebitato né recuperato successivamente, mentre le coperture assicurative rimarranno regolarmente operative garantendo la protezione di imprese, imprenditori e lavoratori. [1] La decisione si inserisce in una serie di azioni tangibili promosse dalla Banca e dalla Compagnia di assicurazione dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Già nella prima fase della crisi, infatti, BNL e BNP Paribas Cardif erano intervenute a supporto dei clienti “small business” (liberi professionisti e piccole e medie aziende) ed “imprese” sospendendo temporaneamente l’addebito dei premi per i mesi di maggio, giugno e luglio.
Oggi, in un momento in cui persistono le difficoltà per molte aziende, BNL e BNP Paribas Cardif credono ancora di più nel proprio ruolo sociale a supporto del Paese. Un impegno che rispecchia la filosofia del Gruppo BNP Paribas, che si fonda sui concetti di sostenibilità, comunità, responsabilità e unità.
Dall’inizio della pandemia BNL e BNP Paribas Cardif hanno intensificato il proprio impegno per rimanere saldamente accanto a dipendenti, clienti, imprese e alla comunità. La Banca ha stanziato 10 miliardi per le piccole, medie e grandi imprese e le loro filiere. In ambito salute, BNL e BNP Paribas Cardif sono intervenute, già nella prima fase dell’emergenza sanitaria, ampliando gratuitamente alcune garanzie della polizza “Unica BNL”. Inoltre, è stato definito da BNP Paribas Cardif un “new health journey”, in linea con le mutate esigenze di salute delle persone, favorendo servizi di Digital Care, campagne di screening per il Covid-19 e sconti su tamponi e test sierologici. Nel 2020 le Società di BNP Paribas in Italia, con i propri clienti, hanno devoluto più di 840 mila euro in favore della Croce Rossa Italiana e, grazie al piano globale di aiuti BNP Paribas da oltre €50 milioni, sono stati stanziati 3 milioni a sostegno dei più bisognosi in Italia, dei giovani, e per supportare l’attività di ospedali e strutture di assistenza sociale.
[1] L’agevolazione è valida per le polizze il cui pagamento dei premi è risultato regolare al 31/01/2021.
BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], consolida la propria strategia orientandola sempre più su salute e prevenzione per i propri clienti e i loro familiari. Nasce così “New health journey”, l’evoluzione di un percorso iniziato nel 2018 che si rinnova per andare incontro ai nuovi bisogni di salute delle persone mettendo al centro la prevenzione, ancora prima della cura, l’assistenza – anche a domicilio – e la digitalizzazione, su cui BNP Paribas Cardif continua a investire.
Coerente con questa strategia, la polizza “Unica BNL”, la soluzione modulare di protezione realizzata in sinergia con BNL, mette a disposizione 4 aree di intervento specifiche nel campo socio-sanitario. Con “Assistenza medico-sanitaria” sarà possibile ottenere una visita medica a domicilio, ricevere farmaci a casa, assistenza per minori e familiari, monitorare il ricovero ospedaliero. Novità anche per l’assistenza domiciliare post-ricovero, grazie all’area “Temporary Medical Care”. Per la parte di “Personal Care” si allargano i confini di intervento: sarà possibile sia ricevere un supporto qualificato a casa (anche a seguito di un intervento chirurgico), sia un servizio di spesa a domicilio. Per le persone con invalidità permanente, invece, è prevista la copertura per le spese di adattamento della casa e dell’auto. Infine, con l’area “Family Care”, la polizza “Unica BNL” prevede la possibilità di richiedere una visita pediatrica a domicilio, il servizio di baby-sitting e l’accompagnamento dei figli a scuola in caso di ricovero dell’assistito.
Inoltre, grazie alla nuova app dedicata e gratuita di “Unica BNL” che già offre vari servizi – informazioni sulle garanzie, richiesta di rimborsi, appuntamenti presso le strutture convenzionate – è ora possibile effettuare una video-consulenza medica e gestire i propri dati sanitari in modo sicuro all’interno del Libretto sanitario digitale, che potrà essere anche condiviso con il medico in sede di visita.
“La salute, oggi più che mai, è un bene prezioso da tutelare, non solo in termini di cura ma anche attraverso la prevenzione e l’educazione al benessere. Crediamo fortemente nel nostro ruolo sociale di impresa e vogliamo rappresentare un punto centrale nel benessere delle famiglie nel lungo periodo rendendo l’assicurazione, inclusa quella salute, sempre più accessibile” – ha commentato Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif – “Nel settore assicurativo si sta assistendo ad un cambio di prospettiva, complice anche la Pandemia che ha trasformato in bisogno ciò che prima sembrava un plus: così un consulto medico a distanza o visualizzare in un’app la propria cartella clinica diventano oggi necessari e nel contempo distintivi, non più un’opzione. La creazione di ecosistemi salute, iniziata nel 2018 in collaborazione con le tech company, ci ha consentito di dare un focus maggiore proprio a questa componente di servizio, anche digitale, e di incentivare i comportamenti preventivi facilitando l’accesso ai prodotti e alle cure”.
Marco Tarantola, Vice Direttore Generale di BNL e Responsabile Divisione Commercial Banking e Reti Agenti della Banca: “Le sinergie tra BNL e BNP Paribas Cardif sono sempre più intense generando valore aggiunto nell’offerta di servizi e soluzioni innovativi ai clienti e ai loro familiari. Questo è uno dei tratti distintivi del modello di business del Gruppo BNP Paribas che in Italia è presente con società attive in diversi settori di attività. Nel campo dei servizi di protezione e assicurazione, in particolare, la tutela delle persone non è solo un modo per essere ulteriormente al fianco dei clienti, per di più in un momento ancora complesso a causa della Pandemia in corso, ma risponde anche alla nostra strategia di #PositiveBanking che coniuga il business con la sostenibilità, l’attenzione ai singoli e al loro benessere, nel rispetto di un ambiente più sano e di una Società migliore”.
Tutte queste novità hanno un elemento in comune: portare i servizi al cliente nei loro luoghi di vita e di cura. I clienti, infatti, possono usufruire dei nuovi servizi direttamente dove risiedono o dove sia più comodo; a ciò si aggiunge anche un servizio di prevenzione senza alcun limite di utilizzo, 24 ore al giorno 7 giorni su 7.
Il nuovo percorso salute testimonia il costante impegno di BNP Paribas Cardif e di BNL nel continuare a sostenere insieme i propri clienti in un momento in cui persistono le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, sociale ed economica generata dal Covid-19. La Compagnia e la Banca sono infatti intervenute, già nella prima fase della Pandemia, con azioni concrete a favore di persone e delle famiglie, con l’ampliamento gratuito di alcune garanzie della polizza “Unica BNL” e favorendo servizi di Digital Care, campagne di screening per il Covid-19 e sconti su tamponi e test sierologici.
[1] Classifica ANIA 2019
La diversità vista come valore e arricchimento culturale, in grado di stimolare e unire anziché dividere. E’ questo l’approccio di BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], che grazie al proprio impegno concreto sul tema della diversity ha recentemente ottenuto la certificazione «Gender equality» da parte dell’associazione Winning Women Institute, ente finalizzato a diffondere il principio della parità di genere all’interno del mondo del lavoro. Un importante riconoscimento che arriva a seguito di un percorso consolidato attraverso le molte iniziative messe in campo dalla Compagnia assicurativa guidata da Isabella Fumagalli, da anni in prima linea per costruire un ambiento lavorativo meritocratico ed equo e favorire la diffusione di una cultura inclusiva anche fuori dall’azienda. Con questo importante obiettivo nel 2020 ha istituito la figura del Chief Diversity Officer affidando il ruolo a Paola Del Curatolo, CFO della Compagnia e membro del Comitato Esecutivo.
L’emergenza generata dalla pandemia non ha fermato l’impegno in ambito diversity di BNP Paribas Cardif che anche nel 2020 ha lanciato numerosi progetti che coinvolgono sia i propri collaboratori sia il mondo esterno. Partendo dalle giovani collaboratrici, le under 35 che più di altre fanno parte di questo processo di cambiamento, con “4U YOUNG WOMEN MENTORSHIP” la Compagnia ha avviato un percorso di mentoring interno dedicato a 26 collaboratrici che sono state affiancate da 26 senior manager donne dell’azienda. Un’idea nata proprio dalle donne con funzioni apicali che hanno messo a disposizione di altre donne più junior la loro esperienza, condividendo percorsi, successi, difficoltà e consigli attraverso 6 incontri. L’iniziativa è partita nei mesi del lockdown, rivelandosi un valido supporto in un momento in cui le giovani colleghe erano alle prese con la gestione dei figli piccoli e il lavoro a casa, e ha posto le basi per la formazione di una community che si è già estesa, coinvolgendo molte altre donne dell’azienda e anche colleghi uomini.
Sempre nell’ottica della formazione, l’adesione a “INSPIRING WOMEN”, un progetto della Camera di Commercio Italo-francese che ha visto il coinvolgimento dal 2019 di 11 giovani donne e 2 mentor di BNP Paribas Cardif, e la collaborazione con l’associazione “Valore D”, di cui BNP Paribas Cardif è da anni sostenitrice, che ha consentito nel 2020 a 16 collaboratrici di partecipare gratuitamente a 12 percorsi formativi e a 4 di mentorship.
La Compagnia non ha trascurato il tema della sicurezza, sempre più al centro del dibattito mediatico, coinvolgendo la start-up innovativa a vocazione sociale Women Security con cui ha avviato “A Fior di pelle”, un programma di formazione e prevenzione per il rispetto di genere in azienda e nella vita quotidiana. A ottobre sono partiti una serie di incontri informativi sulle tematiche di sicurezza delle donne e dei loro familiari, per aiutarle a prevenire, gestire e ridurre le situazioni di rischio con il supporto di professionisti esperti, tecnologie e formazione. Il supporto e la collaborazione con startup e Pmi innovative al femminile è un percorso consolidato anche grazie a “MIA – MISS IN ACTION”, il primo programma di accelerazione dedicato all’imprenditoria femminile, lanciato nel 2018 da BNP Paribas Cardif insieme ad altre società del Gruppo BNP Paribas e a Digital Magics, il più importante business incubator italiano.
La diversità di genere rappresenta per BNP Paribas Cardif una tematica importante, parte di un modello sostenibile più ampio che riguarda l’inclusione in generale, rendendo l’assicurazione più accessibile, e che mette le persone al centro, inclusi naturalmente i suoi collaboratori. La Compagnia offre un programma di welfare aziendale trasversale che tocca diverse sfere della vita privata e lavorativa a supporto dell’istruzione e della formazione dei figli (asili nido, rette scolastiche, ecc.), dell’assistenza familiare (baby sitter, assistenza anziani, ecc.), della previdenza, dei trasporti, dei viaggi, dello sport e del benessere (palestre, piscine, ecc.), della cultura e del tempo libero (cinema, teatro, ecc.), oltre alla possibilità di poter lavorare in smart working. Inoltre, nel 2020 è stata posta una particolare attenzione al tema salute, per cui, oltre alle coperture tradizionali di cui beneficiano tutti i collaboratori, sono state introdotte soluzioni innovative per far fronte al Covid-19, tra cui la chatbot, la “Centrale assistenza info Covid H24”, lo sportello psicologico e la possibilità di effettuare da remoto visite mediche specialistiche con le televisite.
[1] Classifica ANIA 2019
In un mondo sempre più interconnesso, i social network rappresentano il presente e il futuro del nostro modo di comunicare, ma le nostre interazioni digitali comportano anche nuovi rischi. Secondo i dati UNESCO, sono ben 246 milioni le persone vittime di cyberbullismo in tutto il pianeta; un fenomeno che riguarda specialmente i più giovani. Proprio per questo BNP Paribas Cardif Italia, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], ha deciso di supportare la start-up a vocazione sociale Bodyguard – in collaborazione con FARE X BENE Onlus, associazione che sostiene promuove e tutela i diritti inviolabili della persona – nello sviluppo di “Bodyguard per le Famiglie”, una soluzione di cyberprotection che permette ai genitori di proteggere i figli in tempo reale da qualsiasi forma d’odio sui social network. Come? Con un’app, gratuita per i ragazzi, pensata per bloccare i contenuti violenti o discriminanti sui principali canali social e live streaming, e un sistema di allerta che invia via mail una notifica ai genitori in caso di contenuti nocivi o azioni di cyberbullismo contro il proprio figlio. Si tratta di una soluzione di moderazione unica, in grado di rilevare e bloccare il 90% dei contenuti di odio su molti social media, dove il cyberbullismo negli ultimi anni è aumentato esponenzialmente.
Il cyberbullismo è, infatti, un fenomeno in ascesa anche in Italia. Secondo la ricerca di BNP Paribas Cardif “Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!”[2], circa uno su dieci (9%) dei bambini da 5 a 10 anni si è imbattuto in episodi di questo tipo; un dato che diventa molto più preoccupante nella fascia d’età 8/10 anni (16%). I genitori lo combattono ricorrendo soprattutto al controllo dei dispositivi dei figli (l’84% dichiara di controllarli spesso) e all’utilizzo di software di parental control (il 39% li utilizza). Ancora poco diffuse, invece, le polizze assicurative ad hoc contro il cyberbullismo (l’88% dei genitori non le conosce). E gli adolescenti? Addirittura 1 ragazzo su due (52%) della Generazione Z (nati dal 1995 fino al 2010) ha ricevuto almeno un’offesa o un post violento[3]. In questo contesto, educare i giovani al corretto utilizzo di internet incoraggiando il dialogo tra genitori e figli può essere la chiave vincente per combattere il cyberbullismo.
È proprio per questo che BNP Paribas Cardif e Bodyguard hanno portato in Italia il primo servizio di cyberprotection ad impatto sociale con la volontà di estendere la protezione e la serenità della famiglia dalla vita reale a quella digitale, favorendo l’ascolto rispetto al puro controllo. Il tutto grazie all’algoritmo di Bodyguard che crea una rete di protezione attorno alla persona, bloccando, prima che vengano pubblicati, i contenuti violenti, discriminanti o che incitano all’odio, comprendendo anche gli errori ortografici, il linguaggio sms e le emoji. È il principio di base della Preventive Insurance, che previene e protegge prima che insorga il problema: un campo in cui BNP Paribas Cardif, da sempre attenta ai trend, ai bisogni e ai rischi emergenti nella vita digitale, è pioniera. Per poter adempiere a questa missione, la Compagnia ha trovato in Bodyguard, una realtà con già 50.000 utenti attivi in soli 3 anni di vita, il partner ideale, capace di analizzare ogni mese più di 5 milioni di commenti sui social supportati al momento: YouTube, Twitter, Instagram (solo profili Business), Twitch, e presto anche su altre piattaforme social.
Fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa è stata la collaborazione con l’associazione FARE X BENE Onlus, che BNP Paribas Cardif ha già sostenuto in occasione della campagna “Adotta uno Scolaro”, contribuendo ad acquistare e dotare decine di scuole dei device necessari alla didattica a distanza. L’associazione ha, infatti, fornito supporto nel miglioramento dell’algoritmo, grazie al coinvolgimento diretto di studenti italiani, e si impegna a contribuire alla diffusione dell’app attraverso la propria rete di scuole coinvolgendo nel processo un vasto network di professionisti legali e psicologi.
La soluzione “Bodyguard per le Famiglie”, che oggi è in fase di test attraverso il coinvolgimento dei collaboratori delle società del Gruppo BNP Paribas operanti in Italia che potranno provarlo nelle proprie famiglie, è offerta da BNP Paribas Cardif attraverso i propri partner con l’obiettivo di diventare in futuro parte di una soluzione di cyberprotection di più ampio respiro.
COME FUNZIONA
Il sistema “Bodyguard per le Famiglie” grazie alla sua interfaccia user-friendly è molto facile da utilizzare. Ai genitori basterà accedere al sito di Bodyguard e iscriversi pagando una piccola fee mensile di 1€ che gli permetterà di attivare il servizio. Una volta terminata la procedura riceveranno una mail con il link per scaricare l’app sul telefono del figlio. Installata l’applicazione sullo smartphone del bambino o dell’adolescente, i genitori riceveranno una notifica in caso di contenuti nocivi sia ricevuti che inviati e una newsletter con contenuti educativi sul tema cyberbullismo per accompagnarli in una migliore comprensione dei social network e facilitare il dialogo con i propri figli. L’app presenta diversi livelli di protezione, personalizzabili in base alle esigenze. Per i minori di 13 anni, la fascia d’età più delicata, la protezione sarà automaticamente impostata al massimo per tutte le categorie (insulti, minacce, trolling, body-shaming, razzismo, odio, ecc.) e i commenti ricevuti o prodotti saranno visibili al genitore. I ragazzi con più di 13 anni, invece, potranno modificare il livello di protezione a proprio piacimento, ma il genitore ne sarà informato con una notifica. Inoltre, i genitori non potranno visualizzare i contenuti pubblicati dal figlio maggiore di 13 anni sui social, ma riceveranno comunque una notifica nel caso in cui subiscano o siano promotori di messaggi offensivi. Non avranno, quindi, accesso diretto alla bacheca dei figli, ma verranno allertati in caso di contenuti d’odio. In nessun caso vengono tracciati messaggi privati su chat chiuse (es. Messenger, Whatsapp) una scelta che valorizza il concetto di supporto rispetto a quello del controllo. Si tratta quindi di un servizio pensato per essere attivato in piena consapevolezza da parte di tutta la famiglia.
Per maggiori informazioni sulla soluzione “Bodyguard per le Famiglie” visitare il sito: https://www.bodyguard.ai/it/famiglie
[1] Classifica ANIA 2019
[2] Fonte dati: “Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!”, 2020, ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif a Friendz, condotta tramite app su un campione di circa 1.000 genitori di bambini tra i 5 e i 10 anni e su 100 bambini della Generazione Alpha.
[3] Fonte dati: “Generazione Z: un futuro che guarda al passato”, 2019, ricerca commissionata da BNP Paribas Cardif all’istituto di ricerca AstraRicerche, condotta su un campione della popolazione tra i 14 e i 24 anni tramite 1.203 interviste con il metodo C.A.W.I.
COP – Chi Odia Paga, Keyless e Nubentech sono i vincitori della 7a edizione di Open-F@b Call4Ideas 2020, il contest internazionale lanciato per la prima volta nel 2014 da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], in collaborazione con InsuranceUp.it. Dopo una Digital Battle durata quasi un mese, che ha permesso al pubblico di conoscere e selezionare i progetti più interessanti con più di 17.000 voti, i 10 finalisti tra cui anche 2 startup internazionali si sono sfidati durante la challenge conclusiva tenutasi ieri per la prima volta in formato totalmente digitale. Una giuria composta da membri di BNP Paribas Cardif ed esperti esterni di vari ambiti hanno premiato COP – Chi Odia Paga, Keyless e Nubentech per aver saputo interpretare al meglio i cambiamenti in atto nel mondo, sviluppando idee innovative che contribuiscono a guidare il settore assicurativo verso il Next Normal, la normalità del futuro.
Un nuovo modo di interagire, lavorare, studiare, curarsi, vivere: questo è il Next Normal, una quotidianità sempre più digitale che fa emergere nuove esigenze e nuovi rischi. Ed è proprio su questo tema, declinato in diversi ambiti, tra cui health, digital life, welfare, home, mobility, security, savings che le start-up si sono sfidate nell’ultima edizione di Open-F@b Call4Ideas.
All’evento finale, presentato dal Conduttore di Radio Deejay e TV Gianluca Gazzoli, si sono alternati gli interventi di Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif, Andrea Rangone, Presidente di Digital360, Giovanni Iozzia, Direttore EconomyUp e InsuranceUp e la testimonianza di Roberto Ascione, CEO di Healthware Group e di Gabrielle Inzirillo, Responsabile di Plug n Play Fintech EMEA. A premiare le tre startup vincitrici oltre a Isabella Fumagalli sono stati Andrea Veltri, Deputy CEO Digital Transformation di BNP Paribas Cardif e Andrea Rangone.
È stata una challenge digitale ricca di sorprese, che ha confermato l’impronta innovativa della Compagnia e del contest. Dopo un primo voto di screening che ha coinvolto tutta l’audience collegata, un comitato costituito da executive del Gruppo BNP Paribas e di BNP Paribas Cardif, da professionisti universitari nell’ambito delle tecnologie digitali e da esperti ha scelto poi i 3 vincitori che verranno affiancati dal team R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione del loro progetto che sarà integrato nei prodotti o nei modelli di offerta della Compagnia.
COP – Chi Odia Paga, Keyless e Nubentech si sono distinti per aver mostrato una forte maturità digitale, puntando su innovazione e semplicità e riuscendo ad affrontare al meglio temi di grande attualità come il bullismo, la sicurezza informatica e la salute.
“Quest’anno Open-F@b Call4Ideas è stato un viaggio ancora più entusiasmante perché ci ha permesso di rinnovare il nostro sostegno alle startup in un momento particolarmente difficile in cui devono dare prova di grande resilienza.“ – ha commentato Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif – “Il format totalmente digitale della challenge è riuscito a rispecchiare la natura stessa del contest, imperniato sul concetto del Next Normal, la nostra nuova normalità che sarà sempre più impattata dalla tecnologia. Questa grave crisi ci lascerà un grande capitale: la spinta all’innovazione, con una forte componente di sostenibilità. Una sfida che ci vede particolarmente coinvolti come assicuratori. Interpretare il presente e immaginare il futuro con nuove soluzioni più accessibili e integrate ai bisogni emergenti delle persone, per proteggerle meglio e farle stare bene, è, infatti, la parte più importante, e affascinante, del nostro lavoro.”
Anche quest’anno i vincitori saranno presentati a C. Entrepreneurs Fund, il fondo venture capital di BNP Paribas Cardif e saranno inseriti nella piattaforma di Open Innovation Scoop del polo International Financial Services del Gruppo BNP Paribas.
In queste sette edizioni di Open-F@b Call4Ideas sono state proposte circa 500 candidature – molte provenienti dall’estero – selezionate circa 80 idee innovative, che hanno portato a diverse collaborazioni e alla realizzazione di almeno un progetto l’anno, e investiti circa un milione di euro in totale.
Open-F@b Call4Ideas 2020: i progetti vincitori
COP – Chi Odia Paga
Chi Odia Paga è lo scudo digitale che difende l’intera collettività dall’odio in Rete: il “one stop shop” contro l’odio online. COP – Chi Odia Paga è l’unica startup a vocazione sociale che sostiene progetti educativi sull’odio online per prevenirlo e per offrire ai bersagli degli haters tutti i servizi di supporto informatico, legale e psicologico che servono alle vittime per difendersi. Lo scopo è di prevenire l’odio a monte con l’educazione e di fermare gli haters a valle con la legge.
Progetto – Giustizia, accessibilità, velocità
Next Normal factor
Nel Next Normal, non c’è più alcuna differenza tra vita off line e vita online. C’è solo una singola dimensione della nostra identità: siamo tutti ON LIFE. E in questa vita ONLIFE gli insulti, le minacce, le molestie e i ricatti che provengono da internet devono essere gestite con la stessa efficacia ed efficienza che siamo abituati ad avere nel mondo reale perché non è né efficace né efficiente gestire con servizi OFFLINE quello che accade ONLINE. COP – Chi Odia Paga è la prima startup legaltech in Italia a trasformare il digitale da mezzo di offesa a strumento di difesa.
Team
Francesco Inguscio, Francesco Grotta, Cristina Moscatelli, Luca Vizzielli, Sara Farruggia, Ida Larussa, Matteo Miglietta
Keyless
Keyless è una società “deeptech” di sicurezza informatica che ha costruito la prima piattaforma al mondo per l’autenticazione biometrica e la gestione dell’identità personale tutelando la privacy. La soluzione biometrica elimina la necessità di archiviare e gestire informazioni sensibili, consentendo alle aziende di adottare l’autenticazione senza password, proteggere la propria forza lavoro remota e consentire un’autenticazione robusta del cliente mediante un solo sguardo.
Progetto – Sicurezza, privacy, convenienza
Next Normal factor
Keyless sa che il futuro richiede privacy e sicurezza e che i clienti sono alla ricerca di soluzioni olistiche, pronte per il futuro e in grado di fornire una copertura completa alle loro lacune in ambito sicurezza. Per questo la società realizza un prodotto che si differenzia dalla concorrenza sia dal punto di vista tecnico che commerciale. Keyless è il primo progetto a combinare il “calcolo multipartitico” (che migliora la privacy) e le “prove a conoscenza zero”, con la biometria multimodale e la modellazione del comportamento degli utenti, per fornire un’autenticazione biometrica multicanale su tutte le piattaforme e tutti i dispositivi.
Team
Andrea Carmignani, Fabian Eberle, Paolo Gasti, Giuseppe Ateniese
Nubentech
Nubentech è una startup innovativa che sviluppa soluzioni digitali nel settore della nutrizione, con il fine di semplificare la prevenzione delle problematiche connesse all’obesità e allo stile di vita.
Progetto – Accessibilità, consapevolezza, controllo
Next Normal factor
Il 95% delle diete fallisce e, secondo l’esperienza di Nubentech, questo fallimento dipende dalla mancanza di soluzioni che consentano di visitare i pazienti da remoto. Inoltre, il mercato delle consulenze nutrizionali è estremamente frammentato e legato a connotazioni territoriali e, di conseguenza, poco scalabile. La soluzione proposta mira a creare un ecosistema di soluzioni per il professionista e per la persona attraverso Morphogram®, la soluzione digitale che consente di analizzare la composizione corporea, anche da remoto; e Nutrizionista in Cloud.it, il primo marketplace verticale sulla nutrizione che consente di scalare il mercato delle consulenze nutrizionali.
Team
Andrea De Cristofaro, Paolo De Cristofaro, Cristian Currò, Fabio De Cristofaro, Giuseppe Mallamaci
[1] Classifica ANIA 2019
Moderni, iperconessi, green, inclusivi: i bambini della Generazione Alpha, nati dal 2010 in poi, sono i primi veri “nativi digitali a 360 gradi”, i primi di una nuova umanità che sembra non conoscere barriere, né tra reale e virtuale, né tra uomo e donna, né tra etnie, e che ha a cuore il futuro del pianeta. È questo l’identikit emerso dalla ricerca “Tecnologica, inclusiva e green: benvenuta Generazione Alpha!” commissionata da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], e condotta da Friendz, Tech & Social company che ascolta le community digitali per ricavare small data e insights inediti. Lo studio, realizzato con un approccio innovativo, ha visto sia il coinvolgimento tramite app di circa 1.000 genitori con figli da 5 ai 10 anni, sia di 100 bambini che, grazie all’aiuto dei genitori stessi, hanno interagito rispondendo ad alcune domande utilizzando anche immagini e disegni. Tanti i temi affrontati per conoscere di più questa generazione, come l’uso dei device, il tempo libero e la sfera sociale, l’attenzione alla sostenibilità e all’inclusione, la sicurezza e il cyberbullismo, gli aspetti economici legati al loro mantenimento, e un focus sulle assicurazioni.
“Ogni generazione, dagli Over 65 ai Millennials fino alla Generazione Z, già al centro di altre nostre ricerche, ha caratteristiche uniche, ma con la Generazione Alpha abbiamo scoperto un mondo completamente nuovo” – afferma Isabella Fumagalli, Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif. “I nati dal 2010 in poi riescono a rompere completamente gli schemi, regalandoci una vera e propria ‘ri-generazione’ umana che sovverte gli stereotipi di genere, supera le diversità culturali e difende il pianeta. Non sono solo semplici “nativi digitali” ma soprattutto “nativi social”, costantemente immersi tra vita reale e vita virtuale, esattamente la dimensione della nuova normalità. Una contaminazione che genera nuovi rischi e bisogni definendo la sfida all’orizzonte per il mondo assicurativo: proiettarsi nel futuro con soluzioni sempre più evolute, semplici e trasparenti per la protezione fisica e digitale di tutte le persone, anche dei più piccoli, rendendo l’assicurazione più accessibile.”
Partiamo dall’ambito tecnologia. Ai bimbi della Generazione Alpha, figli dei già tecnologici millennials, spetta appieno il titolo di “nativi digitali”. Nati dopo Facebook, Instagram, YouTube e Twitter, non conoscono un mondo senza Internet e social media; è una parte del loro DNA. Secondo quanto dichiarato dai genitori, infatti, il 62% dei bambini inizia ad usare dispositivi tecnologici prima dei 5 anni; una percentuale che, di anno in anno, tende ad aumentare, a dimostrazione che l’età di accesso alla tecnologia si abbassa sempre di più. Come ci si aspettava, i bambini usano principalmente smartphone (62%) e tablet (55%). Il 53% può vantare, poi, almeno un dispositivo di sua esclusiva proprietà, anche se solo il 9% gode di completa autonomia nell’utilizzo, mentre il 45% è sempre controllato dai genitori e il 46% lo è a volte. Per cosa li usano principalmente? Per giocare (50%) e per guardare video o cartoni (21%), ma c’è anche chi lo usa per seguire le lezioni (10%). E per quanto tempo al giorno? In media 107 minuti, un po’ di più per i bimbi dagli 8 ai 10 anni (121 minuti) rispetto ai più piccoli (93 minuti).
Giocare e guardare video online sono attività che possono incollare i bambini agli schermi e, ovviamente, ai social. Tuttavia, non sono molti i bambini iscritti ad un social network (10%), ma tanti lo utilizzano senza un account personale. Tra i social preferiti e più usati i bambini indicano YouTube (63%) e TikTok (53%). Inoltre, le bambine sono più propense a creare video e contenuti per poi condividerli (59%) rispetto ai bambini (32%), più avvezzi all’uso “passivo” dei social: il 54% (per le bambine il 32%) guarda i contenuti ma non ne produce.
Al di là dei social network, le preferenze in tema di tempo libero tendono a variare molto con diverse sfumature tra maschi e femmine e per fasce d’età. In media, i giocattoli restano la prima scelta (47,5%), seguiti dal disegno (30%), stare con gli amici (29%) e guardare la TV (28%). Crescendo, i bambini dagli 8 ai 10 anni preferiscono in assoluto i videogame (48%) e lo sport (38%), senza trascurare gli amici (38%). Un tocco di creatività in più per le bambine della stessa età, che preferiscono le attività creative come musica e disegno (41%) e i giocattoli (40%).
In questi ultimi mesi anche le abitudini dei bambini della Generazione Alpha sono state stravolte da una serie di cambiamenti importanti. Il principale effetto del lockdown è stato l’aumento del tempo passato davanti alla TV, cresciuto per il 28% dei bambini. Si fa sentire molto la mancanza della scuola, come dichiara l’84% dei bambini, con punte che arrivano al 92% tra le bambine. Durante il lockdown, inoltre, il 27% ha patito il non poter stare con gli amici, il 20% con i nonni.
Questi numeri dimostrano come, nonostante il loro rapporto con la tecnologia e il digitale, i bambini della Generazione Alpha abbiano molto a cuore le relazioni sociali. Anzi, rispetto ai più grandi, sembrano essere più inclusivi e avere meno barriere culturali: il 33% ha infatti amici di diverse etnie e il 44% ha dei compagni di classe di origine straniera, mentre solo il 23% ha rari contatti con culture diverse. Un’apertura mentale che riguarda anche il genere, con l’85% dei gruppi di amici della Generazione Alpha formati in egual misura da bambini e bambine. Ma c’è di più: alla richiesta di associare alcuni mestieri e attività ad un genere (maschi, femmine o entrambi), l’opzione “entrambi” è prevalsa in maniera netta in quasi tutti i casi. Dal lavare i piatti a fare il Presidente del Consiglio, dal giocare a calcio al fare la spesa, fino a guidare l’autobus: per i bambini della Generazione Alpha non ci sono distinzioni. Tutti possono fare tutto.
L’attenzione agli “altri” non si limita solo alla sfera umana ma si allarga anche al rapporto con l’ambiente. La Generazione Alpha ha un’anima molto “green”: il 39% dei bambini in tutte le fasce d’età si preoccupa, ad esempio, della raccolta differenziata, mentre il 43% -specialmente nella fascia d’età 8-10 anni- è molto attivo con progetti sul tema a scuola. Solo il 28% non è particolarmente sensibile alla sostenibilità ambientale. In generale tra i piccoli intervistati c’è molta preoccupazione per lo stato di salute del nostro pianeta: secondo il 54% la Terra sta “molto” o “abbastanza male”, per il 41%, invece, “così così”. Metà dei bambini coinvolti (51%) pensa che dovremmo fare molto di più per aiutare il pianeta.
Capitolo economia: quanto spendono le famiglie italiane per tutte le esigenze del figlio? In media, per metà dei genitori (50%) la quota è sotto i 200€ mensili, per il 42% oscilla tra i 200€ e i 400€, mentre solo il 3% dichiara di spendere più di 500€. Sul fronte dei consumi quasi cinque genitori su dieci (46%) indicano come voce più importante l’abbigliamento, seguita dalle attività extrascolastiche (17%).
Passiamo ora ad uno dei problemi più spinosi e delicati che i bambini si trovano ad affrontare già nella prima età scolare nel nuovo millennio, ovvero il cyberbullismo. A livello generale il 46% dei bambini da 5 a 10 anni ne è a conoscenza, ma la percentuale sale al 73% tra i bambini dagli 8 anni in su, mentre cala tra le fasce dei più piccoli (30%). Un aspetto importante dato che il 9% dei bambini si è imbattuto in episodi di questo genere.
Per proteggere i propri figli dal cyberbullismo i genitori ricorrono soprattutto al controllo dei dispositivi dei figli (l’84% dichiara di monitorarli) e all’utilizzo dei software di parental control. Inferiore, invece, il ricorso alle polizze assicurative ad hoc contro il cyberbullismo, con quasi nove genitori su dieci che dichiara di non conoscerle. Un dato che mostra come sia necessaria una maggiore sensibilizzazione su questo tema da parte dei player del settore, delle associazioni e delle istituzioni.
Il discorso sulla protezione dei bambini resta quindi un aspetto importante per il mondo assicurativo. In generale, il 91% dei genitori non ha attivato alcun genere di polizza per tutelare i propri figli ma ben il 41% prevede di farlo in futuro. Tra le famiglie che, invece, ne hanno stipulato almeno una, la più diffusa è quella sulla Vita (55%), seguita dalla Salute (31%) e dalla Casa (19%).
Dopo aver passato in rassegna il rapporto con la tecnologia, con gli altri e con il pianeta addentriamoci nei sogni e nei desideri dei bambini della Generazione Alpha. Chi sono i loro idoli principali? A vincere sono i supereroi (26%) e i personaggi di fantasia (23%). Seguono poi gli sportivi (15%) e i più nominati della famiglia, ovvero i papà (12%). Solo il 2,5%, invece, indica gli YouTuber. Ovviamente anche in questo caso il genere conta. Le bambine sono, in generale, più affascinate dai personaggi di fantasia (40%, soprattutto grazie a Elsa, la protagonista di Frozen[2]) e dalla mamma (12%), rispetto ai bambini che invece hanno una vera passione per i supereroi (36%) come Batman e Spiderman[3] e per gli sportivi (19%). Ma cosa vogliono fare da grandi? Anche qui emergono grandi differenze. I bambini si mostrano più attratti dallo sport (il 16% vuole diventare sportivo professionista) e dai mestieri da “supereroe”: poliziotto (11%) e pompiere (7%). Le bambine sono attratte dai mestieri creativi come la pittrice e la fotografa (19%), mentre il 12,5% sogna di diventare ballerina professionista. C’è anche chi vuole fare la modella (11%), a pari merito con la maestra. Una curiosità conferma l’anima green: il 15% dei bambini desidera fare mestieri relativi alla cura del mondo animale e della natura, un motivo in più per puntare su questa generazione per inaugurare una nuova era.
[1] Classifica ANIA 2019
[2] Citazione a scopo divulgativo. Tutti i diritti di utilizzo del presente marchio sono riservati ai relativi titolari.
[3] Citazione a scopo divulgativo. Tutti i diritti di utilizzo del presente marchio sono riservati ai relativi titolari.
Smart working, videochiamate, e-shopping, telemedicina, didattica a distanza, vita sociale virtuale: nei mesi più duri dell’emergenza sanitaria il digitale ha contribuito a salvaguardare gli aspetti più importanti delle nostre vite, dalla salute al lavoro sino alle relazioni, trasformando improvvisamente la nostra quotidianità. Difficile ora tornare indietro. Ma come sarà la “normalità” del futuro? Come possono le aziende “costruire” prodotti e servizi in linea con i nuovi bisogni dei consumatori? La nuova edizione di Open-F@b Call4Ideas, il contest internazionale promosso da BNP Paribas Cardif, tra le prime dieci compagnie assicurative in Italia[1], in collaborazione con InsuranceUp.it, ruota proprio attorno al tema del “Next Normal”. Obiettivo? Raccogliere idee e soluzioni che possano contribuire alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo del business assicurativo in grado di adattarsi alle sfide di questo tempo.
Fino al 30 settembre start-up, scale-up, giovani studenti e imprese innovative potranno presentare i loro progetti sul tema Next Normal declinato in diversi ambiti, tra cui health, digital life, welfare, home, mobility, security, savings, e sfidarsi alla ricerca di nuove opportunità e soluzioni ad alto potenziale innovativo per far fronte alle esigenze di una società diversa, sempre più orientata verso il digitale e la sostenibilità. I tre vincitori, selezionati durante l’evento finale che si terrà a fine novembre, saranno affiancati dal team R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione dell’idea, tenendo in considerazione le esigenze del mercato e della Compagnia.
Le nostre abitudini sono mutate per sempre e il concetto stesso di “normale” si è evoluto in qualcosa di nuovo e di, certamente, molto diverso. Dai dati[2] sulla diffusione della spesa online, cresciuta del 19,8% nelle prime settimane del lockdown, a quelli del mercato italiano online della tecnologia, cresciuto del 116% nella sola prima settimana di maggio, fino a quelli sull’utilizzo degli strumenti digitali per informarsi, intrattenersi e comunicare, cresciuti del 25%: sembra che il nuovo trend digitale del Bel Paese sia decisamente cambiato rispetto a solo poco tempo fa. Una tendenza che si conferma anche nell’utilizzo dei social e della comunicazione virtuale, a cui i Baby Boomers hanno dedicato molto più tempo rispetto a prima del Covid-19 (+16%), contro il +14% della Generazione X, al +9% dei Millennials e al +3% della Generazione Z. Siamo, quindi, davanti a una rivoluzione digitale che riguarda tutti e che potrebbe finalmente portare a un sensibile miglioramento del dato Eurostat del 2019 secondo cui, in Italia, solo il 42% dei cittadini aveva competenze digitali di base o superiori, ben al di sotto della media dei paesi membri dell’Unione Europea (58%) e di paesi come Germania (70%) e Francia (57%).
“Il nostro è un paese ricco di idee e talento, che può e deve fare di più per incrementare la digitalizzazione, ma fino a oggi abbiamo sempre ragionato dando per scontato il dualismo tra vita fisica e vita virtuale, tra reale e digitale. – ha dichiarato Andrea Veltri, Deputy CEO Digital Transformation di BNP Paribas Cardif. “L’era del Covid-19 ci ha insegnato, invece, a utilizzare la tecnologia per quello che è: uno strumento al servizio delle persone, il cui unico obiettivo è semplificare la nostra vita in ogni ambito, che sia medico, economico, sociale, scolastico o altro. Questa edizione di Open-F@b Call4Ideas, il cui tema ci affascina particolarmente, vuole premiare in questa fase di transizione gli innovatori in grado di anticipare il cambiamento verso nuove pratiche e stili di vita. Saranno loro i compagni di viaggio che tracceranno insieme a noi il sentiero della futura normalità”.
Le proposte di partecipazione dovranno essere inviate entro il 30 settembre 2020 tramite il form di registrazione al link: https://www.call4ideas.insuranceup.it/
Open-F@b Call4Ideas 2020 – Il progetto
Rivolta a chiunque abbia un’idea innovativa (start-up, scale-up e imprese innovative, imprenditori, giovani studenti, ecc.), Open-F@b Call4Ideas è un progetto di Open Innovation lanciato per la prima volta nel 2014 da BNP Paribas Cardif in collaborazione con InsuranceUp.it.
Dopo aver trattato nelle scorse edizioni la Customer Acquisition, l’Internet of Things e i Big Data, la Customer Experience e la Preventive Insurance, l’Innovazione a impatto sociale positivo e la Human Data Science, l’edizione 2020 premierà le tre idee più innovative sul tema del Next Normal negli ambiti health, digital life, welfare, home, mobility, security, savings.
Saranno selezionati fino a 20 progetti tra quelli partecipanti, che si sfideranno in una battle digitale per accedere all’evento finale di fine novembre.
Un Comitato costituito da executive del Gruppo BNP Paribas e di BNP Paribas Cardif, da professionisti universitari nell’ambito delle tecnologie digitali e da esperti selezionerà i 3 vincitori, che verranno affiancati dal team R&D di BNP Paribas Cardif nello sviluppo e nella concretizzazione del loro progetto.
Anche per il 2020 i vincitori saranno presentati a C. Entrepreneurs Fund, il fondo venture capital di BNP Paribas Cardif e saranno inseriti nella piattaforma di Open Innovation Scoop del polo International Financial Services del Gruppo BNP Paribas.
Nelle sei edizioni passate di Open-F@b Call4Ideas sono state proposte oltre 350 candidature – la metà provenienti dall’estero -, selezionate più di 70 idee innovative, che hanno portato a diverse collaborazioni e alla realizzazione di almeno un progetto l’anno, e investiti circa un milione di euro in totale.
[1] Classifica ANIA 2019
[2] Fonte dati: 5 Minuti in Tortona 33 di GfK: Growth from Knowledge, 2020